Stanno arrivando o già sono arrivati i crediti sociali anche in Italia? Si tratta a bene vedere di una domanda non oziosa, anzi doverosa. Soprattutto se si considera che da più segnali della nostra epoca pare potersi evincere la tendenza generale all’avvio di quella che potremmo definire la società del controllo totale o un capitalismo della sorveglianza incardinato sull’idea di una disciplina di controllo totale e totalitaria dove i cittadini, meglio i sudditi, figurano a tutti gli effetti come pedine controllate integralmente sopra e sotto la pelle, con internet e i nuovi apparti di controllo o a dispositivi panottici, come l’infame tessera verde o green pass.

Apprendiamo in questi giorni dal sito Bolognaindiretta che nel capoluogo emiliano partirà un progetto pilota dell’amministrazione comunale che premierà i cittadini virtuosi come chi differenzia bene i rifiuti, usa i mezzi pubblici o non prende multe. Il sistema di fatto introduce un’innovazione digitale incardinata sull’uso dei Big Data e volta a premiare, con sconti e agevolazioni, quei cittadini che si siano rivelati particolarmente disciplinati per quel che concerne i capi saldi del capitale green.

Segnaliamo questa novità della quale dà notizia anche il Corriere della Sera con un articolo significativamente intitolato: “Bologna, la «patente digitale» per i cittadini virtuosi: punti e premi”. Insomma pare che da questi e altri segnali si possa prevedere l’arrivo, presto o tardi, di quel sistema dei crediti sociali di cui già da tempo si parla e che il discorso dominante prova in ogni modo a demolire come figura del complottismo imperante.

Bisogna pur riconoscere che molte volte che i punti che sono stati previsti come involuzione tragiche della società di controllo sono stati liquidati dall’ordine del discorso dominante come figure del complottismo salvo poi realizzarsi puntualmente e dimostrare poi puntualmente che quelle sono le tendenze disciplinari, per non dire totalitarie, del neoliberismo o del capitalismo assoluto.

Sono crediti in positivo quelli che compaiono nel dispositivo di cui si è detto. Non tolgono diritti, come è proprio del sistema dei crediti sociali, ma danno un punteggio in positivo a chi si attenga in maniera maggiormente accorta alle nuove norme del capitalismo green. Si tratta pur sempre di un precedente sul quale bisogna concentrare l’attenzione e forse anche l’attenzione da che potrebbe essere il primo punto di avviamento di una società dei crediti sociali.

Una società nella quale il buon cittadino è quello che come una pedina disciplinata e un manichino educato in maniera irriflessa di ogni ordine del sistema dominante viene premiato mentre il cittadino meno conformista verrà poi punito, privato dei crediti sociali e magari anche ridotto a paria. In fondo è quanto già sta accadendo con la meccanica dell’infame tessera verde: meccanica in grazia della quale la spunta rossa comporta la negazione immediata di diritti fondamentali riconosciuti invece a chi, attenendosi ai capisaldi del nuovo ordine dominante, veda spuntare sul proprio telefono il simbolo verde, quella che sta prendendo forma è una società di controllo totale. Tragica involuzione davvero!

RadioAttività, lampi del pensiero con Diego Fusaro