Sento taluni che inopportunamente e anzi stoltamente seguono ad appellare patriottismo quello dell’Ucraina di Zelensky. A rigore non si tratta di patriottismo, si tratta di semplice subalternità all’imperialismo statunitense. Quell’imperialismo che sta oggi impiegando l’Ucraina a modo di bastone contro la Russia, rea di non essersi allineata alla globalizzazione statunitense, come pure sembrava aver accettato di fare con Gorbaciov prima e con Eltsin poi.

In tanto per portare avanti i negoziati, Kiev chiede il cessate fuoco e il ritiro russo. Insomma Kiev chiede la rese di Putin, un altro modo per dire che Kiev intende a tutti i costi continuare nella guerra, sacrificando il proprio popolo per le superiori o presunti tale ragioni della NATO e degli USA. Dobbiamo davvero domandarci per quali ragioni l’Ucraina di Zelensky insista con tanta enfasi su una guerra che, considerati i rapporti di forza, è una guerra insensata.

Perché l’Ucraina di Zelensky seguita nel voler far proseguire questa guerra insensata? Potremmo forse esprimere questo concetto con un’immagine. Se la formica vuole continuare a combattere con l’elefante rosso è perché dietro di lei vi è un altro elefante a stelle e strisce che la sta mandando avanti e le ha garantito protezione. Questo è il punto fondamentale della questione: l’Ucraina è mossa e animata dagli Stati Uniti d’America, che da tempo hanno attuato una vera e propria rivoluzione colorata nel 2014 imponendo un governo fantoccio di dichiarata ispirazione atlantista e orientato a far entrare l’Ucraina stessa nella Nato.

Adesso stanno facendo di tutto per far si che l’Ucraina con la sua folle posizione di guerra incondizionata alla Russia trascini in una guerra mondiale tutti i paesi del mondo. L’obiettivo mi sembra essere riassumibile in questa posizione, la Russia di Putin è inaccettabile per la civiltà dell’hamburger dacché non si piega ed è indisponibile alla propria resa, questo è il segreto dell’inimicizia tra Russia e Stati Uniti.

Intanto le masse teledipendenti e tecno-narcotizzate sono le stesse che nel 1999 acclamavano i bombardamenti “etici” sulla Serbia di Milosevic e che ora premono per l’invio delle armi in Ucraina. Il popolo della new left fucsia è stato traghettato verso l’imperialismo made in Usa. Il tradimento di Gramsci e Marx è completo anche sotto questo riguardo, dalla sacrosanta lotta per il lavoro alla squallida lotta per il capitale, dalla sacrosanta lotta contro l’imperialismo alla squallida lotta per l’imperialismo atlantista.

La narrazione dominante finge di non vedere l’imperialismo Nato che ha rioccupato dagli anni 90’gli spazi ex sovietici e che ora vorrebbe che Mosca dicesse: “Prego avanti, il Cremlino è vostro”. La visione del mondo che l’occidente atlantista da trent’anni propone è grosso modo questa, tutti genuflessi al cospetto di Washington e chi non la fa è in tiranno sanguinario, un novello Hitler che può essere bombardato. Le bombe diventano bombe intelligenti, l’imperialismo diventa imperialismo etico e i missili diventano democratici. Orwell era davvero un dilettante!

RadioAttività, lampi del pensiero con Diego Fusaro