Il Ventura pensiero non le manda a dire. L’ex Commissario Tecnico della Nazionale, a pochi giorni dalla nuova clamorosa debacle per i colori azzurri nelle qualificazioni ai Mondiali di Qatar 2022 contro la Macedonia, decide di togliersi qualche sassolino dalle scarpe del passato.

Il mister ex Bari e Torino, trainer della precedente disfatta di San Siro al cospetto della Svezia, ha risposto alle domande della trasmissione Le Iene inviando frecciatine non banali rivolte all’opinione pubblica in generale e, in modo non troppo velato, ai protagonisti dell’attuale inciampo planetario.

All’epoca degli spareggi per il pass a Russia 2018 allenatore e Presidente Federale, in quel frangente storico al timone c’era Carlo Tavecchio, furono letteralmente spazzati via dal feroce vento delle critiche che tirava in tutto lo stivale sportivo. Entrambi optarono quindi, in tempi relativamente brevi, per le dimissioni senza possibilità di una marcia indietro.

Lo stesso Tavecchio, ai microfoni di Radio Punto Nuovo, ha pensato bene di esprimere le sue sensazioni: “Gli attaccanti italiani si contano sulle punta delle dita di una mano. Se non usiamo i nostri giovani non abbiamo alternative che chiamare Tizio, Caio e Sempronio che non sono cresciuti nei nostri vivai. Abbiamo un sacco di gente che toglie il posto agli italiani, mi diedero del razzista quando sollevai questo problema. Il pescare nel mare magnun degli stranieri porta a questi risultati“. Una domanda sorge inevitabilmente spontanea: Mancini e Gravina avrebbero dovuto passare la mano anche loro?

La reazione degli esperti alle parole di Ventura