Avanti con Mancini. Il diktat risuona nelle casse dell’intero movimento calcistico italiano. La Nazionale maggiore, secondi i bene informati, dovrebbe dunque procedere il cammino con il CT di Jesi al timone.

Il Presidente FIGC Gravina ha fin dal principio del post batosta di Palermo con la Macedonia sottolineato il desiderio di voler continuare il rapporto di collaborazione con l’attuale selezionatore. La gioia degli Europei, con il successo a Wembley contro i padroni di casa britannici, non viene scaraventato nella polverosa soffitta di ricordi innocui.

Si riparte quindi da Mancini e dal suo fedelissimo staff. Una scelta prevedibile certo, ma non condivisa dal sempre frizzante dibattito dell’opinione pubblica pallonara. Che si tratti di semplici chiacchiere da bar o di discussioni più particolareggiate nei salotti radiotelevisivi, la strada intrapresa con ogni probabilità dai vertici federali non trova plausi all’unisono.

Sullo sfondo domani c’è un match in buona sostanza inutile da disputare in quel di Konya. Gli azzurri infatti sfideranno la Turchia per la finalina di consolazione del mini torneo ideato per le qualificazioni ai Mondiali Qatar 2022. Le due deluse, dalle rispettive gare con Portogallo e Macedonia del Nord, incrociano lo sguardo per un incontri che di stimoli ne ha pochi se non fosse per l’opportunità di visionare volti nuovi in chiave futura.

Mancini e Gravina avrebbero dovuto dimettersi? Parola agli esperti