L’incertezza regna sovrana. L’universo della Nazionale si interroga sul futuro immediato. A breve dovrebbe materializzarsi un incontro tra il Presidente FIGC Gravina e l’attuale CT Roberto Mancini. Il dramma Mondiale continua.

Cosa resterà dell’illusione europea? Le mura di quel palazzo minuziosamente costruito dopo l’onta del flop con la Svezia tornano oggi a scricchiolare pericolosamente. Il terremoto sportivo è stato fortissimo. Chi si salverà? Voci di dimissioni del mister ex Manchester City prendono sempre più piede. Se così fosse come risponderanno i vertici federali?

Nel frattempo è già partito il gran valzer di nomi per l’eventuale successione del Mancio. La sensazione è che si stia tentando un po’ a casaccio senza una vera pista da poter scandagliare. Una delle ipotesi presentate è quella che porta dritti a Fabio Cannavaro, con l’assistenza da chioccia di Marcello Lippi nella veste di Direttore Tecnico di tutte le rappresentative.

In lizza ci sarebbe pure Rino Gattuso, un altro campione del mondo 2006, che attualmente è libero da impegni. Nel ventaglio delle possibilità esce fuori il profilo di Andrea Pirlo. Senza dimenticare l’innovativo Roberto De Zerbi, reduce dalla turbolenta avventura (non certo per motivi di rendimento e prestazioni) al timone dello Shakhtar Donestk in Ucraina.

Tanta carne al fuoco, forse troppa. La sensazione però è che si stia circumnavigando il nocciolo del problema. Il discorso di una capillare riforma dell’intero sistema calcio italiano è vecchio e consumato da epoche di annunci mai realmente rispettati. L’invasione straniera nelle prime squadre e nelle selezioni dei vivai è ormai incontrollata. I talenti locali non trovano più spazio nelle formazioni titolari. Il ritmo delle nostre partite è di gran lunga inferiore rispetto alla famelica intensità mostrata da tornei anche meno rilevanti, sulla carta, delle competizioni disputate nello stivale. Un quadro penoso che esorta a riflessioni prolungate in ogni ambito. Annientare il solo Mancini definendolo capro espiatorio sarebbe davvero irrispettoso.

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