Nel 2014, dopo il cambio di Governo in Ucraina, con una rivolta fomentata anche dagli apparati statunitensi, Hunter Biden (il figlio dell’allora vicepresidente Biden) entra nel consiglio di amministrazione della Burisma, la più grande azienda del gas in Ucraina.

Il padre, al CFR si vanterà di aver fatto rimuovere in Ucraina il procuratore generale vincolando gli aiuti statunitensi alla rimozione di quello scomodo procuratore. Perché scomodo? Perché più tardi si scoprirà che stava indagando proprio sulla Burisma. Intanto è di queste ore la notizia che, sempre Hunter Biden, avrebbe ottenuto e veicolato finanziamenti di centinaia di migliaia di dollari tramite la sua società di investimenti, La Rosemont, all’azienda Metabiota, una società americana fornitrice del Dipartimento della Difesa e specializzata in agenti patogeni in grado di provocare pandemie. Non lo dico io, ma lo dice il Daily Mail seguito da tante altre testate internazionali (è riportato anche sul nostro Fatto Quotidiano).

Hunter Biden avrebbe raccolto anche investimenti per questa società da una famosa banca d’affari americana, la Goldman Sachs, dalla quale, guarda caso, proviene proprio il nostro attuale Presidente del Consiglio Mario Draghi. Ma questi sono dettagli.

Hunter Biden avrebbe fatto da ponte tra i vertici della Metabiota in cui gli americani stavano investendo e l’azienda ucraina Burisma, nella quale, come abbiamo detto, Biden sedeva nel consiglio di amministrazione. Tutto questo per far sì che le aziende lavorassero insieme ad un progetto scientifico chiamato ‘Science Ukrain Project’ che avrebbe coinvolto laboratori biologici ucraini. Tutto questo secondo quanto si legge nelle mail che sono emerse per rafforzare l’indipendenza dell’Ucraina dalla Russia.

In che modo si possano usare progetti di laboratorio per favorire l’indipendenza di un paese da un altro paese rivale non è dato saperlo, però ricorderemo tutti l’intercettazione telefonica del 2014 che coinvolgeva Victoria Nuland, del Dipartimento di Stato Americano e tra le artefici della rivolta di Piazza Maidan che pretendeva un ruolo primario nella scelta del nuovo Governo di Kiev: famoso il suo “Fuck Europe” mentre era al telefono con l’ambasciatore americano a Kiev.

Victoria Nuland è anche colei che ha dovuto ammettere pubblicamente la presenza dei laboratori biologici americani in Ucraina ai confini con la Russia, dicendosi addirittura “preoccupata” che i russi possano entrare in possesso di quei laboratori dopo l’invasione. Ora, di cosa ha realmente preoccupazione se ha dichiarato lei stessa che si tratta di semplici laboratori di ricerca?
E qui arriviamo al marito di Victoria Nuland, Robert Kagan, un famoso “neocon” americano ossia uno di quelli che vorrebbe imporre la leadership americana a qualsiasi costo. Tanto è vero che, nell’organizzazione da lui fondata denominata PNAC (Project for a new american century), ha redatto un documento chiamato Rebuilding american defence. In questo documento è scritto nero su bianco che bisognerebbe pensare alle armi biologiche non più come un’arma esclusivamente nelle mani dei terroristi ma come uno strumento politicamente utile nel caso in cui venisse messa in discussione la leadership americana. Frasi pericolosissime che infatti destarono sconcerto e un vero e proprio scandalo negli Stati Uniti.

Questi personaggi avevano i laboratori, li avevano in un paese considerato terra di nessuno (nel quale avevano messo le mani). Non c’è altra spiegazione per questi laboratori proprio in Ucraina. Avevano, come abbiamo visto, la rete di finanziamenti; il tutto proprio mentre gli Stati Uniti stavano realmente rischiando di perdere la loro leadership mondiale, ossia quando secondo i neocon bisognava essere disposti a tutto.

Ora la mia domanda è questa: vuoi vedere che Putin aveva capito perfettamente dove volevano arrivare? Ai posteri l’ardua sentenza.

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