Il derby della Mole si gioca sulle frequenze di Radio Radio. Massimo Giletti e Jimmy Ghione, amici tutti i giorni ma rivali nei 90 minuti dello Stadium, giocano in diretta le loro carte per la sfida di questa sera tra Juventus e Torino.

Il conduttore di Non è l’Arena su La7 bianconero doc, il celebre inviato di Striscia la Notizia granata fin da bambino. Due opposti che, calcisticamente parlando, non potranno mai incontrarsi. Rispetto sì, ma la rivalità è più che mai accesa nel cuore del Piemonte. Mai come in questa stagione, infatti, tra le contendenti sembra regnare un evidente equilibrio.

La Vecchia Signora, dopo un avvio di stagione da incubo, ha ripreso una marcia consona alle sue ambizioni soprattutto grazie all’innesto del ciclone offensivo Dusan Vlahovic. D’altro canto il Toro ha ritrovato, con i dettami di Juric sulla panchina, quella proverbiale voglia di lottare su ogni pallone e in ogni match perduta ormai da anni. Gli ingredienti per assistere ad una contesa elettrizzante ci sono davvero tutti. All’andata finì 1-0 per i bianconeri con rete decisiva di Manuel Locatelli. Quella non fu certo una bella gara. L’auspicio è che stasera le occasioni possano scaldare i cuori delle due tifoserie.

Giletti: “Ci sarà da faticare”

Storicamente il derby è sempre stata una partita molto equilibrata. La Juventus fa sempre molta fatica contro i granata. E’ raro trovare una vittoria netta dei bianconeri. L’ultimo giocato credo sia stata la più brutta partita della stagione della squadra di Allegri. Alla fine abbiamo vinto, ma da anni il livello della sfida è equilibrato. Con Juric il Torino ha ritrovato lo spirito di combattimento. Bremer è un giocatore che mi stuzzica. Certo poi, come dice Allegri, i giocatori bisogna testarli tutti i giorni in allenamento. Con la mancanza di marcatori affidabili accusata dalla Serie A uno come Bremer può far comodo. In tal senso però i bianconeri hanno già fatto un investimento per il difensore Gatti del Frosinone. La Juve oggi ha problemi a centrocampo. Ai bianconeri manca un direttore d’orchestra, e questo non può essere certo Zakaria. Però il vantaggio è aver preso lo svizzero per 7 milioni e aver venduto per 25 Bentancur. Se guardo il centrocampo dell’Inter è formato da fior fior di giocatori con qualità e cattiveria

Ghione: “Stavolta può essere diverso”

A me Juric piace moltissimo. Incarna al meglio lo spirito granata e, secondo me, sta creando davvero una nuova era. Se Cairo gli dà
fiducia, e magari qualche soldino sul tavolo, il mister potrebbe portare il Torino dove deve stare. Ci vuole ancora qualche innesto. Il pericolo pubblico numero uno dei bianconeri è Vlahovic. Il serbo è un campione, stimolato perché è arrivato in una grandissima squadra, e ha tutti i mezzi per crescere ancora. Quello che mi fa paura di lui è questa voglia di spaccare il mondo. Poteva aspettare almeno la fine della stagione, così avremmo avuto un derby senza lui contro. A me Cairo piace per un motivo ben preciso. Il Presidente infatti mi offre sicurezza a livello gestionale. Adesso nel calcio c’è tanta gente che transita e poi non sai che fine farà. Cairo è un contabile, che deve controllare anche il
bilancio, e dunque mi dà più sicurezza. Chiaramente in molti dicono che poteva spendere di più, ma non dimentichiamo che ora quella granata è una società solida in cui credere