Oggi è la Giornata della Memoria e dunque occorre onorare la memoria storica secondo le giuste maniere. La Giornata della Memoria dovrebbe essere il gesto che ciascuno di noi compie, rammemorando gli orrori del passato e apprendendo da quella storia di modo che essa non torni a ripetersi. La Giornata della Memoria dovrebbe dunque avere, in teoria, una funzione volta a educare le nuove generazioni in vista di un futuro più degno, sottratto alla prosa terribile del passato. E poi anche a mantenere vivo sempre il ricordo di ciò che l’uomo è stato in grado di fare nel male.

La Giornata della Memoria, dunque, potremmo dire che ha come obiettivo quello di tributare il giusto onore alle vittime, ricordandone la loro sofferenza e ricordandone l’importanza per quello che hanno vissuto e subito. E poi dovrebbe avere la funzione di mantenere sempre vigile il pensiero critico di modo che gli orrori del passato non tornino a ripetersi.

Ebbene, sotto questo riguardo sembra che in realtà poco gli uomini del presente abbiano appreso dalla storia. Voglio rammemorare il fatto che in maniera del tutto disinvolta e abominevole oggigiorno si parla come se fosse la cosa più ovvia del mondo di discriminare gruppi umani che non si sottopongono a certe pratiche, che vengono propugnate dalla scienza come necessarie e universalmente degne di essere seguite. La discriminazione non diventa legittima e accettabile se a proporla è un lessico che si pretende medico-scientifico.

Voglio ancora ricordare quanto accaduto secondo quello che ci ricorda il Corriere della Sera in Piemonte, ove in un locale pubblico è comparsa la scritta atroce: “Vietato l’ingresso ai non vaccinati”. O più precisamente si diceva: “Qui i cani possono entrare, i non vaccinati no”. Ebbene, un giusto uso della memoria sarebbe quello che immediatamente collegasse queste formulazioni, queste nuove forme di discriminazione con gli orrori del passato. Questo non vuol dire che quello che stiamo vivendo sia semplicemente la ripetizione del passato, si badi. Semplicemente deve esserci di aiuto per identificare gli orrori quando tornano, anche in forma diversa.

RadioAttività, lampi del pensiero con Diego Fusaro