Nel tempo in cui la verità viene professata solo dal potere e la minoranza viene schiacciata con ogni mezzo, si può ancora stare dall’altra parte della barricata? La stampa dovrebbe saperlo bene: andare “in direzione ostinata e contraria” sarebbe la natura di un’informazione che invece ha da tempo tradito se stessa.

Le voci libere si contano ormai sulla punta delle dita, l’arma del silenzio la fa da padrone. Non è affatto semplice porsi contro la narrazione dominante in un Paese dominato dal conformismo e dalla sudditanza. Lo pensa anche una delle personalità più antigovernative di questo periodo, il professor Alessandro Meluzzi: “Fare opposizione a un regime così feroce, così pervasivo, così tremendo, così duro, così falsificato implica molto coraggio”.

Ma c’è qualcosa che spinge ancora i pochi a resistere, ovvero la consapevolezza che prima o poi si scopriranno gli altarini. “La verità difficilmente può essere nascosta come polvere sotto al tappeto” ha ribadito Meluzzi in diretta con Fabio Duranti. Queste le considerazioni fatte a Un Giorno Speciale, con Francesco Vergovich.