Il vaccino imposto e le sue evidenti contraddizioni. Dal 6 gennaio, con l’introduzione del Super Green Pass, la vita di molti cittadini italiani è stata decisamente condizionata. Le istituzioni governative hanno sostanzialmente relegato coloro che hanno optato per il rifiuto del siero anti Covid-19 ad una reclusione forzata.
Il modus operandi posto in essere dal potere rispetta a pieno i principi fissati nella nostra Costituzione? La libertà personale e del proprio corpo sembra ora in seria discussione. La corsa alle dosi di richiamo sembra però in netto contrasto con l’ultimo segnale allarmante lanciato dalla stessa OMS. “Servono vaccini nuovi – dicono dalle stanze di Ginevra – non bastano i booster attuali“. Questa è davvero la strada giusta da percorrere nella lotta alla pandemia?
Sul tema della libertà di pensiero e di tutela del proprio corpo la storia fornisce esempi diversi e certamente indicativi. Un caso emblematico è quello dell’Inghilterra. Sul piedistallo troviamo il rilevante documento della Magna Charta Libertatum, conseguito nel 1215 dai nobili su concessione del re Giovanni Senzaterra. In tal modo la classe aristocratica, oltre ad assicurarsi privilegi, metteva a riparo da ogni minaccia il principio essenziale dell’Habeas corpus. la tutela della libertà personale, in sostanza, veniva messa nero su bianco senza esitazioni.
Nei secoli il principio si è sviluppato in maniera sempre più particolareggiata e approfondita. Nel 1679, ancora in Inghilterra, venne emanato l’Habeas Corpus Act che estese la tutela a tutti i cittadini. Successivamente il diktat è stato incamerato anche dalle altre democrazie moderne.
Nel corso di Un Giorno Speciale Fabio Duranti ed il Professor Enrico Michetti hanno affrontato il tema in diretta.
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