Noi stiamo di fatto esportando due categorie di persone imprenditori e ricercatori. I giovani, soprattutto che hanno cultura e studi universitari, tendono a scappare all’estero pare che non ci sia nessuna attenzione a questo problema. L’Italia è il paese che piace di meno agli imprenditori esteri. Questi ultimi aspettano che arrivino le riforme europee e ritorneranno dopo il 2023. Dopo che ci sarà Draghi al Quirinale e il Parlamento non avrà più nessun potere, verranno attivate le direttive dell’Unione europea da dei semplici notai che sono quelli che hanno sostenuto il governo Draghi.

Tutti coloro che hanno sostenuto il governo Draghi sanno benissimo che dal 2023 saranno dei notai che dovranno solo certificare le decisioni europee. Se voi leggete i giornali c’è scritto: mettere in discussione la politica in relazione alla casa degli italiani significa non avere più i contributi europei. È palese che si tratta di quello che qualsiasi dizionario definisce un ricatto. Se trasformate la parola riforma in ricatto avrete capito l’attuale mondo economico, politico nel quale stiamo vivendo. Gli imprenditori torneranno per acquistare a prezzo di saldo. Nei prossimi 5 anni io prevedo questo.

Dal 2011 al 2020 checché ne dica la maggioranza degli organi di informazione c’è stato un crollo dei prestiti concessi alle imprese. I dati sono del FMI. Noi ci siamo sentiti dire per 10 anni da tutti gli organi di informazione delle balle che le banche davano prestiti alle imprese. È vero che dal 2020 c’è stata una impennata, ma quella ripresa del credito alle imprese, ho un sospetto che sia stata una sostituzione dei bilanci delle banche. Le banche hanno dato credito alle banche ma solo perché c’erano delle garanzie statali, quindi è stato più un aiuto alle banche che alle imprese.

Malvezzi Quotidiani, pillole di economia umanistica con Valerio Malvezzi