Una corretta analisi della pandemia non può prescindere da un confronto tra i dati del contagio nei diversi Paesi colpiti dal virus. Il caso della Svezia in particolare è balzato agli onori della cronaca polarizzando critici e sostenitori. Il paese scandinavo ha affrontato la pandemia imponendo restrizioni minime, lasciando ampie libertà ai cittadini e senza obbligo vaccinale o Green pass. La scelta svedese ha in tal modo costituito un vero e proprio modello alternativo rispetto al paradigma italiano fondato su lockdown, green pass e chiusure.

Qual è la reale situazione in Svezia alla vigilia di quella che viene definita la quarta ondata? Attraverso la testimonianza diretta da Stoccolma della psichiatra Martina D’Orazio e i dati sull’andamento del contagio, Fabio Duranti ricostruisce il quadro e l’evoluzione della situazione svedese. Partendo dal livello della partecipazione alla campagna vaccinale, ben maggiore in Italia rispetto al 67% della Svezia, si evidenzia come paradossalmente il livello del contagio sia in realtà minore nel paese scandinavo rispetto ai valori italiani così come il numero di morti per milione di abitanti. La ricetta svedese sembrerebbe dunque essere stata molto più efficace nel contrastare il virus rispetto alle misure restrittive italiane, riuscendo a bilanciare la libertà dei cittadini con il contenimento del contagio

“Sono in un centro commerciale del centro di Stoccolma. È una vita che sta proseguendo e che non ha mai subito un impatto, come accaduto in Italia, sulla libertà personale. Già dall’estate era stata pianificata una progressione di allentamento di restrizioni che poi ha portato un ritorno alla normalità totale a partire dal primo ottobre. Dobbiamo ricordare che qui non c’è mai stato un lockdown, né il coprifuoco, obbligo mascherine e chiusura negozi.
Come viene presa la pandemia? Tutto questo è determinato dal clima catastrofista o meno che viene messo in piedi perché ci sono sono studi che dimostrano che le pandemie finiscono quando i media smettono di parlarne e cala il sipario. Qui in Svezia l’hanno presa in modo molto più tranquillo, è una situazione con la quale convivere fin dall’inizio. Perché? Perché non è stato coltivato il catastrofismo. Se anche qui avessero cominciato con la gran cassa mediatica in piedi da quasi due anni probabilmente avrebbe attecchito. Qui determinate cose non sono state fatte perché la Svezia non risponde agli stessi interessi di altre realtà europee, come l’Italia. La Svezia si è comportata in questo modo perché ha potuto farlo. La Svezia non è il paradiso ma ha una situazione politica diversa dall’Italia, una democrazia reale, un governo che non ha affamato o impoverito il cittadino. Attuare in Svezia ora un lockdown o un obbligo vaccinale, in un paese in cui nessun vaccino è obbligatorio, non può avvenire con l’utilizzo del Green pass. Informare gli italiani su quello che stava avvenendo in Svezia era importante affinché non attecchissero determinate manovre”

La testimonianza dalla Svezia della psichiatra Martina D’Orazio

Duranti: “Mostriamo ciò che accade negli altri paesi”

Io credo sia compito dei giornalisti ma anche dei cittadini comuni guardare cosa accade in altri posti. Il virus non ha bisogno del passaporto. Andiamo a vedere le statistiche, i comportamenti dei cittadini e dei cittadini. Cerchiamo di confrontare le diverse situazioni per fare un sano giornalismo. Non soltanto ascoltare i pareri di tutte le voci della scienza ma soprattutto mostriamo ciò che accade negli altri paesi con grafici e con persone che possono raccontarci”. La domanda è: cosa è accaduto in Svezia? Pur senza senza campagna vaccinale gli svedesi si sono vaccinati al 67%. Se andiamo a vedere il numero dei contagi la Svezia è sotto l’Italia nonostante sia tutto aperto. Si morirà allora di più? Il grafico degli ultimi due mesi mostra che per numero di morti per milione di abitanti l’Italia è al 25esimo posto, la Svezia invece al 55esimo. La Svezia nonostante non ci siano state misure restrittive rimane al di sotto dell’Italia sia come persone che si contagiano sia che muoiono. L’Italia comunque ha più contagi e più mortalità anche dell’India. L’andamento dei morti in Svezia mostra due ondate e poi un andamento che è andato a scendere e l’ultima ondata non c’è mai stata”