Andatevi a riguardare, se proprio non avete nulla di meglio da fare, i fotogrammi progressivi della mimica facciale di Orsato col trascorrere dei minuti della gara di ieri sera

Il potere ha una sua “matematica degli atteggiamenti”, ossia un modo di porsi sistematico, inesorabile: più è in difficoltà, più digrigna i denti. Andatevi a riguardare, se proprio non avete nulla di meglio da fare, i fotogrammi progressivi della mimica facciale di Orsato col trascorrere dei minuti della gara di ieri sera: algido all’inizio; spocchioso nel sostenere il confronto con i giocatori della Roma quando vanno a chiedere spiegazioni dopo il rigore “ammazza gol” (questa ci mancava, lo ammettiamo); già irridente quando spiega (?) a Cristante nell’intervallo le motivazioni della decisione, con la battuta pretestuosa sul rigore sbagliato. Poi, dopo aver mitragliato la ripresa a colpi di cartellini, vive un finale di pose da duro: occhi strabuzzati, ghigno perenne verso le proteste, ditino minacciosamente alzato.

Se qualcuno avesse dimenticato la differenza sostanziale tra autoritarismo e autorevolezza, l’ineffabile uomo di Schio visto allo “Stadium” ieri sera offrirebbe un compendio illuminante circa la distanza incolmabile tra i due modi di porsi.

Paolo Marcacci