Interrompo il normale flusso dei miei commenti sull’economia umanistica perché ho deciso di dare spazio ai miei ascoltatori. Mi scrive ieri la signora Rita Gambelunghe, che è un’infermiera. E sostanzialmente mi rappresenta quello di cui io avevo paura e che denuncio da anni, cioè tagli della spesa pubblica. In sostanza ha espresso tre concetti:

  • 1. Negli anni nei quali questa donna ha svolto l’attività di infermiera, a differenza di quello che dicono i giornali, gli uomini politici, i ministri vari che si sono succeduti in materia di sanità ci sono stati pesanti tagli sanitari.
  • 2. Un concetto molto semplice ma molto importante da ricordare: la sanità non può prescindere dai numeri, non sono del bilancio. Ma anche dai numeri di infermieri, di amministrativi, di medici.
  • 3. È evidente la terza considerazione. La cosa dignitosa di questa infermiera è che ha fatto un ragionamento in cui dice che si sta perdendo la qualità del servizio, in termini di rapporto tra malato e persone che lo assistono.

    Malvezzi​ Quotidiani, pillole di economia umanistica con Valerio Malvezzi

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