Salute individuale o salute collettiva: cosa dovrebbe prevalere in uno stato di emergenza perpetua? Il quesito è all’ordine del giorno se consideriamo l’introduzione di dispositivi, vedi il Green Pass, che inducono i cittadini a farsi vaccinare o tamponare per non veder limitate le proprie libertà. Chi sceglie la strada alternativa al siero autorizzato in via sperimentale lo fa proprio in nome della salute e della libertà individuale.

Una decisione contestata, nella maggior parte dei casi, da chi invece ha optato per l’inoculazione giudicandola come l’unica soluzione possibile sia per la propria persona che per la collettività. Senza considerare i rischi che la vaccinazione comporta. Lo si è ben visto in questi mesi con le tragedie salite alla ribalta delle cronache per effetti collaterali del vaccino che si sono rivelati fatali.

Una riflessione su questo specifico argomento è stata fatta in diretta dal filosofo Diego Fusaro, intervenuto in diretta ai microfoni di Fabio Duranti e Stefano Molinari. Ecco il commento di Fusaro a Un Giorno Speciale.

“La salute collettiva non esiste, perché è la salute dei tanti individui che popolano la società. Io sono diffidente quando sento parlare di responsabilità e di solidarietà, i banchieri, i top managers, gli ex governatori della Banca Centrale Europea, perché sono persone che per loro vocazione professionale tanti meriti hanno sicuramente, ma non hanno quello di badare all’interesse nazionale e comunitario. Quindi quando usano queste parole le stanno utilizzando, a mio giudizio, con la stessa credibilità di quando dicono che la salute è la cosa più importante dopo aver tagliato sulla spesa pubblica per la sanità nei 30 anni precedenti”.