Parola di Maurizio Costanzo. Il noto giornalista, da qualche mese anche responsabile delle strategie comunicative della nuova Roma dei Fredkin, è intervenuto in diretta ai nostri microfoni durante Radio Radio Lo Sport.

La società giallorossa, così, si apre alle realtà capitoline più vicine alle sorti giallorosse. Dalla tifoseria alle radio, senza ombra di dubbio la comunicazione del club con l’esterno si sta trasformando e non poco.

Diversi i temi toccati dal conduttore dello storico format ‘Maurizio Costanzo Show’. Queste le sue parole

La vittoria del nuovo stadio giallorosso

Il fatto che la Roma abbia ricevuto l’ok per la realizzazione del nuovo stadio è la cosa che più mi rincuora. Ci troveremo quindi a parlare con questo o con un nuovo Sindaco. I tifosi inoltre avranno il loro stadio e questa, appunto, è la vittoria della Roma e della tifoseria. Siccome io credo che la forza di una squadra siano le radio e i tifosi, sono felice di intervenire su questo fatto in una tra le radio più ascoltate dalla gente“.

L’importanza dei tifosi e delle radio

Io penso da sempre, e ancor di più in questi mesi da quando mi occupo della Roma, che il successo di una squadra debba passare anche dalla tifoseria. La tifoseria, ripeto, è fatta dai club e dalle radio. La tifoseria deve entrare in uno stadio che sente suo”.

Si potrà tornare ad una comunicazione più ‘umana’ con i calciatori?

Io non credo che si possa tornare esattamente alla comunicazione di una volta. Però posso garantire che il mio impegno è quello di avvicinare la tifoseria alla squadra. La prima cosa che ho fatto è stata quella di incontrare le radio. Poi certamente non sarà facilissimo. In tutto questo io ho una gran fiducia in Mourinho“.

Cosa potrebbe rappresentare il recupero delle grandi bandiere della Roma?

Io da tempo vado dicendo che vorrei una partita tra vecchie glorie e giovani glorie. Vorrei poter ‘rivivere’ le vecchie glorie. Però io non decido, io propongo“.

La comunicazione non gridata è una virtù

Io sono dell’idea che si debba comunicare senza gridare. Sono dell’idea che si debba comunicare ai diretti interessati. Credo che chi fa comunicazione in una squadra di calcio debba preoccuparsi della tifoseria. Se poi ci sarà bisogno di parlare con un certo calciatore, questo è un altro discorso. Diciamoci la verità: è vero che i gol fanno il successo, ma abbiamo anche visto quanto la tifoseria scontenta possa essere negativa“.

Che effetto fa vedere che oggi, nel calcio, per i giornalisti è impossibile porre domande ai protagonisti?

Questo è un problema serio. Un problema che io ho colto essendo appena arrivato. Con grande sincerità dico che ad oggi non so come risolvere, ma che mi piacerà affrontare in un certo momento“.

E se al 40° del Costanzo Show venisse tutta la Roma con Mourinho…

Posso anticipare che la prima settimana di novembre il ‘Costanzo Show’ farà 40 anni. Quando ne fece 20 venne tutta la Roma con Capello. In questo caso spero di far venire tutta la Roma con Mourinho e, nelle prime file, i giornalisti e le radio più legate alla squadra“.