Giorni caldi sul fronte DDL Zan. Ha fatto particolarmente rumore la lettera inviata dal Vaticano al Governo nei giorni scorsi, nella quale viene chiesto espressamente di rivedere il testo del Disegno di Legge perché, nella forma attuale, violerebbe il Concordato. Non si è fatta attendere la risposta del presidente del Consiglio, Mario Draghi, che ha ribadito come quello italiano sia uno stato laico e dunque non soggetto alle decisioni della Chiesa. “Il Parlamento è libero di discutere”, ha spiegato il Premier.

La nota, a firma del Segretario vaticano per i rapporti con gli Stati monsignor Paul Richard Gallagher, sarebbe dovuta rimanere riservata. Come spiega Marco Tarquinio, direttore di Avvenire, il documento sarebbe stato reso noto da uffici governativi italiani per far alzare un’onda di indignazione nei confronti del Vaticano. Il giornalista ha poi esplicato il proprio punto di vista sul Disegno di Legge a “Lavori in Corso”.

“Non mi pare che siano rapporti tesi, tutt’altro. Il discorso del Presidente del Consiglio Draghi ieri è stato un discorso chiaro. Quello che sappiamo tutti, ossia che la Repubblica Italiana è una Repubblica laica ma di una laicità particolare, bellissima e inclusiva.

C’è stata un’operazione politico-mediatica. È stato fatto uscire un documento riservato, da uffici governativi italiani, per far alzare un’onda di indignazione anticattolica per gridare all’attentato alla democrazia. La condizione del dibattito pubblico sulla Legge Zan è mortificante, perché se ne parla troppo poco. Io ho dato voce a gran parte del mondo femminista che è contrario alla legge così com’è scritta. Così come a tanti esponenti del mondo omosessuale, transessuale e mondo cattolico, ovviamente.

Adesso tutti si sono accorti che il Ddl Zan è scritto male. Ci sono degli articoli pericolosi per la libertà di tutti, non per la libertà della Chiesa. Spero che questo schieramento sia davvero vasto. Se si vuol fare una legge in cui tanti son d’accordo e che persegua il 100% di creare una discriminante contro l’omofobia e la transfobia e non per finire altri fini obliqui, penso ci sia un grandissimo schieramento e tranquillizzeremo tutti. Mi auguro che la politica sia all’altezza di questa sfida.

Rischiamo di avere tante di quelle leggi che alla fine non si capisce più qual è l’orizzonte dei limiti da rispettare e si può mortificare la vita di tanta gente in molte maniere. Non si educano le persone a colpi di diritto penale, la battaglia è sul concetto di identità di genere.

Quante volte vediamo che una legge scritta male porta a sentenze diametralmente opposte in diversi tribunali della Repubblica? Queste cose vanno chiarite in maniera assoluta.

Le parole del Cardinale Parolin e Draghi? Entrambi hanno parlato della laicità dello Stato Italiano e del fatto che su questo si fonda la nostra Repubblica. Ma non era in discussione minimamente. E’ interessante sapere che di laicità parla sia il Cardinale che il Presidente del Consiglio. Questo per me è molto confortante”.