Un venerdì tra sport e cibo. Nel pomeriggio di Radio Radio Ilario Di Giovambattista, Francesco Di Giovambattista ed Enrico Camelio hanno avuto in diretta un poker d’assi di alto spessore. Nel consueto appuntamento con la rubrica Food Sport sono intervenuti oggi Aldo Montano, Alessandro Terrin, Francesco Damiani e Michael Magnesi. Dalla scherma al nuoto, fino alla nobile disciplina della boxe.

Protagonisti che amano la pratica sportiva ma che, ovviamente, guardano con molta attenzione anche all’aspetto di un’alimentazione ricercata e specifica per le proprie esigenze. Con Vincenzo Parrinello, Valerio Visintin e Mario Mattioli, ecco la loro intervista in diretta.

Aldo Montano, oro olimpico della sciabola nel 2004 ad Atene, ha ancora voglia di mettersi in gioco a Tokyo

I risultati sono arrivati. La voglia e il divertimento c’è sempre, quindi ne farei altre 10 di Olimpiadi. Ho ancora voglia di salire sulla pedana e combattere“.

L’amore per il nuoto esternato da Alessandro Terrin

“Ho nuotato 10 anni nelle Fiamme Gialle. Facevo lo stile rana, tra l’altro sempre guidato da Parrinello come Comandante. Ora rimango all’interno del corpo e mi diletto sempre nelle attività sportive in un circolo romano. Rimpiango forse di non avere più quel fisico. A parte gli scherzi credo di essermi impegnato molto e di aver dato tutto, quindi rimpianti nei risultati non ne ho. Sono molto soddisfatto della mia carriera”.

Michael Magnesi, campione del mondo lbo in soli 47 secondi, pensa già alle sfide future

Sono alto 1 metro e 68. Adesso, stando in regime di riposo, seguo una normale alimentazione. Posso mangiare un po’ quello che voglio, ovviamente sempre in dosi adeguate. I primi di giugno ricomincio ad allenarmi seriamente perché abbiamo delle proposte dall’America per la prima o l’ultima decade di settembre. Il rito del naso spaccato è una leggenda metropolitana“.

Francesco Damiani, simbolo della boxe italiana nella categoria dei pesi massimi, ricorda le gesta di un mito come Muhammad Ali

Senza ombra di dubbio ho ammirato Cassius Clay – Muhammad Ali. Avevo 12-13 anni e vedevo gli incontri con Frazier e Foreman. Ovviamente ce ne sono stati anche altri grandissimi. Però Ali è stato il più grande in assoluto“.

Damiani descrive anche la parabola di Mike Tayson

I primi 2-3 anni di carriera era veramente pericoloso. Era veloce, esplosivo, non aveva paura di nulla. Ha vinto i primi incontri alla prima o alla seconda ripresa. Poi, verso il 1988-1989 quando ha cominciato a guadagnare e a diventare popolare, ha perso un po’ lo stimolo della strada. Alla fine ha dimostrato che era un pugile normale, cioè che non aveva più quella fame di una volta“.