La rivincita di Giuseppe Signori. L’ex attaccante di Foggia, Lazio e Bologna era imputato nello scandalo che ha coinvolto la società del Piacenza Calcio. L’indagine riguardava il regolare svolgimento della partita tra Piacenza e Padova terminata 2-2.

Un risultato, secondo l’accusa, determinato dall’ingerenza di Signori e altre quattro persone. Signori ha sempre respinto le accuse e questa mattina è arrivata l’assoluzione.

Questa la gioia esternata dall’ex calciatore sui propri canali social

Assolto con formula piena perché il fatto non sussiste, in base all’ART. 530 del Codice Penale (non per insufficienza di prove). Vittoria nettissima, senza se e senza ma!“.

Immediate le reazioni delle nostre Teste di calcio

Alessandro Vocalelli

In questi casi il pensiero va all’uomo. Noi parliamo di grandi personaggi del calcio, ma a volte ci si dimentica che dietro ci sono delle persone. Persone che soffrono e che faticano a far vedere quelle che sono le proprie ragioni. Una cosa simile è capitata ad altre persone, come ad esempio Gattuso, per poi essere assolte in formula pienissima. Quando succedono queste cose mi dispiace soprattutto per la persona, con tutta la sua famiglia e i propri affetti che soffrono.

Furio Focolari

Posso aggiungere che queste sono cose che, purtroppo, capitano a molti. Il problema è che noi dovremmo tutti riflettere: una cosa è l’accusa, una cosa è il giudizio. Purtroppo spesso basta l’accusa per rovinare le persone. Mentre l’accusa è una cosa normale. I giudizi credono di avere delle cose in mano che però, molto spesso, non sono poi riscontrate dai fatti effettivi. Vorrei ricordare a tutti proprio questo. Noi siamo in uno Stato di diritto. Le accuse vanno provate, confermate dal secondo grado e dalla Cassazione. Fino a che non ci sono i tre gradi di giudizio, non dovremmo pensare che quello è un delinquente.

Tony Damascelli

Nessuno di noi deve chiedergli scusa, a parte quelli che hanno approfittato per scrivere il solito pezzo con l’inchiostro di veleno. Chi deve chiedere scusa a Signori è il Tribunale Sportivo che gli ha dato addirittura la radiazione, cioè l’ergastolo per un calciatore. Non si hanno notizie dei giudici che hanno provveduto a questo, mentre ora si parlerà solo dell’ingiustizia. Però, come in altri casi, costoro riescono sempre a farla franca. Poi i condannati, perché quella di Signori è stata una condanna trascinata per 10 anni, pensano di essere vergine ma non lo sarà più. Perché ormai il giudice lo ha timbrato, e lo stesso giudice continuerà a fare il suo lavoro.

melli

Franco Melli

Per quanto si possa fare con più o meno affetto in questi momenti da oggi in poi, io credo che nessuno di noi riuscirà a restituire a Signori quello che gli hanno tolto. Cioè la dignità. Addirittura hanno fatto un falò di quelle che sono state le sue imprese sportive, che lo avevano consegnato certamente alla nostra memoria come uno dei 3-4 giocatori più importanti della Lazio e come uno dei più importanti calciatori italiani. Io ho avuto dei momenti della carriera tra i più belli legati a Signori.

Antonio Barillà

“Il fatto che giunga pochi giorno dopo il caso Schwazer, ci insegna che troppe volte c’è anche una scissione netta tra giustizia ordinaria e sportiva. Poi la seconda riflessione è da lettori. Ricordiamoci sempre cosa è la presunzione di innocenza. E’ un principio secondo cui nessuno è colpevole fino a quando non arriva una condanna definitiva. Molto spesso si traggono conclusioni frettolose con la spettacolarità mediatica che distrugge le persone a livello emotivo”.