L’8 gennaio 2020 lanciavo un appello su questa radio a Gianluigi Paragone, invitandolo a creare un nuovo partito in Italia per combattere contro questa tirannica Unione Europea. Cinque mesi più tardi nascerà “Italexit”, di Gianluigi Paragone.
Qualche giorno fa, sempre da questa radio, tornavo a lanciare un duro ultimatum a Di Battista: se il Movimento – dicevo – appoggerà il Governo Draghi devi uscire immediatamente, o perderai ogni residuo di credibilità.
Manco mi avesse ascoltato, qualche giorno dopo arriva la comunicazione ufficiale: Di Battista lascia il Movimento.

Questo cosa vuol dire? Che hanno forse accettato i miei consigli? Certamente no.
Ma queste coincidenze mi spingono a credere che io sia sulla strada giusta.
Citando la fisica quantistica, direi che alcune anime di questo paese cominciano ad essere “entangled”: intrecciate, collegate.

Voglio lanciare dunque un nuovo appello, perché a quanto pare è di buon auspicio: ora il mondo sovranista sta ricevendo un attacco mirato a cancellarne ogni traccia. Quelli che venivano comunemente definiti “sovranisti” dall’opinione pubblica (se non addirittura “no euro”) ora stanno appoggiando il governo di uno dei fautori dell’euro, uno che gli euro li firmava, il salvatore della moneta unica.
Questa retromarcia dà un potere enorme ai partiti antisovranisti: gli permette di dire che avevano ragione loro, se persino i più strenui sostenitori dell’antieuropeismo hanno fatto una clamorosa marcia indietro. Adesso fanno il tifo per l’ex governatore della BCE anche quelli che avevano scritto “Il tramonto dell’euro” ed il “Basta euro tour”.

In questo modo gli abbiamo dato la possibilità di denigrare questa nobile battaglia e di destabilizzare tutti coloro che in questa battaglia ci avevano creduto.
Per questo credo sia arrivato il momento di unirci in un fronte comune per rilanciare a gran voce la causa sovranista. Se esiste una parte di elettori antieuropeisti del Movimento 5 Stelle, Di Battista deve andarli a cercare porta per porta, uno ad uno, per metterli tutti insieme.
Se esistono dei delusi della Lega per la svolta europeista del partito, Paragone deve metterli insieme uno ad uno.
E così dobbiamo fare tutti noi. Quei “tutti” devono diventare un soggetto unico, capace di avere risonanza e di poter creare almeno un fronte di opposizione al sistema dominante, sempre più pericolosamente eurocentrico.

Ma per farlo bisogna essere uniti. Paragone dovrà capire che l’Italexit, da sola, non va da nessuna parte; Di Battista dovrà capire che se uscito dal Movimento non confluisce subito in un fronte antieuropeista e antisistema, si sta solo rendendo protagonista di un gioco delle tre carte, creando una sorta di contenitore dove far confluire i delusi della svolta europeista del Movimento per poi riportarli all’ovile al momento delle elezioni.

Se sono davvero convinti delle cose che professano e sono in buona fede, occorre che facciano squadra in un fronte unico, e bisogna farlo subito.
Ci difendiamo? O ci lasciamo asfaltare e radere al suolo nel tentativo di salvaguardare soltanto il nostro orticello?

La Matrix Europea, la verità dietro i giochi di potere – Con Francesco Amodeo