262 voti favorevoli, 40 contrari, 2 astenuti: ieri, a serata inoltrata, il Senato ha votato la fiducia al Governo di Mario Draghi. Un risultato che non stupisce, viste le posizioni annunciate dai vari comparti politici nei giorni scorsi. Non tutti, però, sono usciti indenni dalla votazione.

Il regolamento del Movimento 5 Stelle infatti è chiaro: il mancato rispetto delle decisioni assunte dall’assemblea degli iscritti con le votazioni in rete comporta l’espulsione. Ben 15 i senatori che hanno detto No e a questi si aggiungeranno probabilmente anche gli assenti laddove le motivazioni verranno valutate ingiustificate.

“I 15 senatori che hanno votato No alla fiducia saranno espulsi — ha annunciato sui suoi canali social il capo politico del Movimento Vito Crimi — si collocano, nei fatti, all’opposizione. Per tale motivo non potranno più far parte del gruppo parlamentare del Movimento al Senato“. Un’iniziativa sin da subito contestata dall’opposizione interna ai pentastellati, della quale fa parte anche il senatore Elio Lannutti. Intervistato da Stefano Molinari e Luigia Luciani, l’Onorevole Lannutti ha spiegato i motivi che lo hanno portato su posizioni diverse dalla linea ufficiale M5S. Queste le sue parole in diretta a “Lavori in corso”.

“Ricordate cosa fece Draghi in Grecia?”

“Io ho voluto ricordare ieri, nell’intervento che ho fatto in Senato, la storia, senza astio. Ho ricordato le privatizzazioni che qualcuno chiamò vendite di Stato, ho ricordato il signoraggio, i derivati che erano contratti che cominciò a stipulare Mario Draghi alle banche di affari e che sono state 38 miliardi di interessi, mentre altri Paesi ci hanno guadagnato.

Un’altra cosa che ci tengo a ricordare e che è fuori da ogni diritto umano. Quando la Grecia fece il referendum e praticamente il Presidente della Bce si fece dare un parere da una società privata, che è ancora secretato (perché non poteva farlo), per chiudere i bancomat, per affamare le persone. Come si poteva pretendere che io dessi la fiducia a Mario Draghi.

Io mi auguro che per il bene dell’Italia lui faccia bene ma temo che, come Monti, lui sia il commissario dell’Italia. Vediamo le cose che riuscirà a fare”.

Metamorfosi a 5 Stelle

“Crimi ci ha cacciati, ma io porto rispetto anche a quelli del Movimento che hanno detto di sì. Il Movimento è nato per combattere quello che rappresenta Mario Draghi, quello che rappresenta lo strapotere bancario. Ognuno si assume la propria responsabilità ma la mia coscienza di uomo libero non mi ha permesso di dire sì.

Il Movimento sta attraverso una metamorfosi. Credo che un partito o una democrazia non si chiama tale se non esiste la democrazia. Non siamo sotto il periodo della Stasi nella Repubblica democratica tedesca o sotto lo stalinismo. Bisogna rispettare la critica che è il sale di un partito o di un movimento. Altrimenti si può sconfinare in qualcosa che è dittatura.

Non ho dubbi sulla piattaforma Rousseau, ho dubbi su questi metodi che si sono utilizzati. Ho dubbi sulle metamorfosi che vengono fatte. Siamo nati per una ragione sociale, che è quella di combattere le ingiustizie e le disuguaglianze, i potentati, i banchieri, la finanza speculativa”.