“Dopo essersi mostrato perfetto per raccogliere l’eredità del disastro Post-Ancelotti, Gattuso sembra ora forse inadeguato per costruire il passo successivo di rilancio”.

Napoli completamente allo sbando. Dal punto di vista tecnico, tattico, fisico e psicologico.
La sconfitta di questo pomeriggio a Verona (Barak migliore in campo nei gialloblu) è emblematica sotto ognuno di questi aspetti.

Il responsabile principale di questa confusione non può non essere l’allenatore Gattuso che, dopo essersi mostrato perfetto per raccogliere l’eredità del disastro Post-Ancelotti, sembra ora forse inadeguato per costruire il passo successivo di rilancio in chiave primi posti.

L’idea di gioco, anche coraggiosa, portata avanti a inizio stagione con un Napoli super-offensivo ha dato i primi frutti inziali ma averla mantenuta, quando sia gli avversari hanno iniziato a prenderne bene le contromisure, sia quando, soprattutto, il potenziale superoffensivo è venuto meno (visti i lunghissimi infortuni di Osimhen e Mertens tornati in campo solo oggi) ha fatto venir meno le certezze in quasi tutti gli altri reparti del campo:

– Sia in difesa in cui, Koulibaly a parte, nessuno ha certezza del posto e del ruolo da ricoprire in ciascun match

– Sia a centrocampo, in cui Bakayoko sembra troppo lento e compassato per reggere il peso di cui viene caricato, in cui il miglior giocatore Fabian Ruiz è utilizzato nell’unica posizione in cui non gli si addice, in cui il migliore, Diego Demme, si ritrova a giocare forse solo per emergenza.

E peraltro anche il continuo ballottaggio in porta sembra arrecare più danni che vantaggi alla crescita del giovane Meret.

Gli azzurri hanno mediamente perso una partita ogni tre giocate in campionato (6 su 18), lasciando per strada punti preziosissimi che in un campionato senza padroni come quello di quest’anno creano rimpianti ancora superiori al solito.

Non può non aprirsi una fase di riflessione seria sul piano tecnico. I giocatori migliori sono finalmente ora tornati (anche se ancora lontani dal pieno della forma) e la stagione (Supercoppa Italiana a parte) ha ancora tutti gli obiettivi a portata di mano.

Sarà in grado Gattuso di rimettere in carreggiata la squadra e se stesso? I primi a dover rispondere a questa domanda non sono però i tifosi, ma Direttore Sportivo e Presidente.

Vittorio de Gaetano