Una puntata dedicata alla trattativa tra Stato e mafia quella di Report di questa sera. Focalizzata, in particolare, su quel filo che lega la strage di Bologna dell’80 fino alle bombe del ’94.

“Una puntata storica”, racconta il conduttore Sigfrido Ranucci ai nostri microfoni, che farà emergere dettagli sconcertanti che riguardano anche i giudici Falcone e Borsellino: da un lato i file scomparsi dal computer di Falcone all’indomani della strage, dall’altro l’agenda rossa sparita di Borsellino vista tra le mani del boss latitante Matteo Messina Denaro.

Non solo Stato e Mafia, tuttavia, nella scaletta di questa sera. Lo stesso Ranucci, infatti si è trovato suo malgrado coinvolto in una terribile vicenda.

“I Madonia volevano pagare per ammazzarti”: parole di un pregiudicato, queste, rilasciate nel corso di un’intervista condotta proprio da Ranucci che ha così appreso che la pubblicazione di un suo libro lo aveva messo nel mirino della nota famiglia mafiosa.

In questo intervento il racconto di quanto accaduto: ecco la testimonianza di Ranucci ai microfoni di Francesco Vergovich.

“La vicenda riguarda delle informazioni che avevo raccolto da Francesco Pennino, un pregiudicato per rapine e scassi, nel 2015.

Lui mi raccontava di questo suo incontro nel carcere dell’Aquila dove in infermeria aveva incontrato i boss della famiglia Madonia che parlavano di un libro che avevo scritto in quegli anni, nel 2009.

Nel libro si parlava dell’infiltrazione di un boss di Caltanissetta, Luigi Ilardo, all’interno di Cosa Nostra nel ’93. Con il collega Nicola Biondo raccontammo in questo libro il ruolo dei servizi segreti deviati all’interno delle stragi. Ilardo aveva fatto l’elenco di tutti gli omicidi in cui c’era stata la presenza, la mano dei servizi segreti. Ecco avevamo raccontato queste cose in un libro e riguardava anche il ruolo dei Madonia.

Pennino aveva ascoltato i Madonia lamentarsi di questo libro e appunto manifestare l’intenzione di pagare qualcuno per uccidermi. Questa è la storia della minaccia”.