L’emergenza Covid, con la sua negazione dell’assembramento e della vita sociale, ha messo in ginocchio anche e soprattutto il mondo dello spettacolo. Da mesi cinema e teatri sono costretti alla chiusura e chissà quanti eventi sono stati cancellati dai loro calendari stagionali.

Vale per tutto il settore della cultura, o quasi. Nonostante le condizioni proibitive, la macchina organizzativa della Rai non ha mai fermato i motori per l’organizzazione del Festival di Sanremo. Per le strade della cittadina ligure si vociferano tante ipotesi per evitarne la cancellazione. Eppure cresce tra gli addetti ai lavori il pensiero che sarebbe meglio andare oltre. Ne è da esempio la voce del critico musicale Michele Monina che intervenuto ai microfoni di Luigia Luciani e Stefano Molinari ha espresso il suo dissenso.

Ecco il pensiero di Michele Monina a “Lavori in corso”.

“Io ero dell’idea di non fare il Festival di Sanremo, è diventato solo un programma televisivo. Trattarlo come se fosse un evento musicale fa ridere. E’ evidente che è un programma della Rai e la Rai lo vuole fare perché incassa 32 milioni di euro di pubblicità. La cosa che non ho apprezzato minimamente è la megalomania di Amadeus che si è lasciato andare a dichiarazioni del tipo ‘Sarà tutto come sempre’. Ma le ultime notizie sono che la nave per il pubblico non ci sarà, il pubblico all’Ariston non ci sarà, non ci sarà neanche più il palco nella piazza di fianco all’Ariston. Quindi sarà un programma televisivo. A sto punto lo facciano a marzo e non ne parliamo più. Non vedo grandi differenze.

Non lo avrei fatto perché se è tutto fermo: o tutti fermi o avanti tutta. Lo spirito di gruppo dovrebbe dire o tutti ci salviamo o rimaniamo sulla stessa nave.

Il vero problema è un altro: tu non puoi pensare di far andare migliaia di persone per i vicoli perché ti ammassi. Già quello lo devi mettere da parte. L’Ariston poi è un piccolo teatro e ha dei camerini microscopici. Quest’anno non ci sarà tutto questo. Già ci sarà però la guerra per chi andrà in sala stampa, faranno una sola conferenza al giorno con Amadeus.

Fossi stato Amadeus non avrei puntato a far finta di fare un festival normale, come ha continuato a dire. E’ rimasto ancorato a una vecchia cosa, avesse pensato a una soluzione diversa magari veniva fuori un’idea originale”.