Cosa c’entrano i fatti di Washington di ieri con la crisi di Governo innescata da Matteo Renzi nei confronti di Giuseppe Conte? Se in apparenza i due fatti appaiono sconnessi e fuori luogo l’uno con l’altro, un’attenta analisi dello status politico può far risalire ai rapporti tra il Premier del nostro Paese e il Presidente uscente degli Stati Uniti.

Dopo aver visto la reazione di Conte all’assalto al Campidoglio Usa, il leader di Italia Viva avrebbe rivelato ai suoi collaboratori che occorrerebbe fare chiarezza sulle relazioni del Presidente del Consiglio con l’amministrazione Trump. Così diventa ancor più cruciale il nodo sui servizi segreti, che Renzi chiede per una figura terza rispetto all’attuale delega occupata da Conte.

Si tratta di un ingarbugliato filo di passaggi ricostruito dal giornalista Pietro Salvatori, in un articolo comparso poche ore fa sul sito dell’Huffington Post. Per commentare queste indiscrezioni e più in generale la fase odierna della politica nostrana, Luigia Luciani ha ospitato Salvatori in diretta a “Lavori in Corso”. Questa la sua analisi.

“I fatti di ieri in Usa hanno fatto fare un salto di qualità alla crisi politica. Quello che sta dicendo Renzi, non è solamente quello che sosteneva fino a 24 ore fa, cioè la revoca della delega sui servizi segreti in mano a Conte.

A questa cosa che diceva Renzi oggi si aggiunge un dettaglio nuovo. Lui dice che quel ruolo lì deve essere dato da Conte a una persona terza per indagare su eventuali compromissioni di Conte stesso. E’ un livello che va a mettere in dubbio il ruolo di Conte come servitore dello Stato.

Non c’è l’intenzione e la volontà di ricomporre la situazione. Mi sembra che da parte di Italia Viva il dado sia stato tratto: si vuole portare questo Governo a crisi, si vuole spingere Conte fin su al Quirinale per rassegnare le dimissioni e per aprire una nuova fase politica. Sembra ormai chiaro che Renzi voglia portare Conte lì.

Il problema è anche che ormai Conte non si fida. Nonostante le rassicurazioni che lui riceve, dice ‘se mi dimetto, poi tu (Renzi) mi scarichi e mi fai fuori. Il problema è che non c’è una soluzione”.