Da mesi sentiamo ripetere che il Recovery Fund è indispensabile per far fronte alle conseguenze della pandemia e per mettere in sicurezza il sistema sanitario. Sentendo parlare i vari politici che si alternano in TV sembra che il Recovery Fund sia una sorta di manna dal cielo, che i suoi promotori siano degni di beatificazione e che chi si oppone cerchi solo di ostacolare la messa in sicurezza del nostro sistema sanitario.

Ma cosa dice davvero la tabella con le voci di spesa del Recovery Fund?

Al primo posto c’è la transizione ecologica, con oltre 74 miliardi di euro stanziati: con una pandemia in corso è davvero la priorità?

Al secondo posto, la digitalizzazione.

Al terzo la spesa per le infrastrutture.

Al quarto l’istruzione.

Al penultimo posto, con ben 17 miliardi di euro, trovi le spese dedicate alla parità di genere. Materia importantissima, ma in un momento di emergenza sanitaria…

E la sanità? Che fine ha fatto? È l’ultima voce di questo bilancio: 9 miliardi.

Quindi stiamo aspettando il Recovery Fund per 9 miliardi? Mentre noi italiani da soli ne abbiamo dati oltre 50 per i fondi salva-banche?

Cosa devono fare di più per rendere chiara la presa per i fondelli?

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