“Lo dice la medicina, lo dice la scienza”: una tesi che a priva vista suona sacrosanta, ma su cui bisogna riflettere nel caso di una democrazia in piena emergenza pandemica.
E’ giusto, perfino con le migliori intenzioni, che a dettare le regole sia il medico o che gli scienziati abbiano il primato sulla politica?

No, secondo Diego Fusaro che ha spiegato a Fabio Duranti e Francesco Vergovich quanto flebile sia il confine tra scienza e scientismo, ovvero quell’atteggiamento con cui si segue la scienza come una religione, come un dogma.
Questo il punto fondamentale secondo il filosofo: la scienza non ha dogmi, allora non sarebbe spiegato il postulato di Conte in conferenza stampa, secondo cui per fronteggiare il Covid va seguita, senza se e senza ma, la strada indicata dai virologi.

Diego Fusaro ci ha detto di più a ‘Un Giorno Speciale’.


Il problema è esattamente questo: la fede incrollabile delle persone in un sistema che è palesemente contro i loro interessi. Siamo al tempo delle menzogne e delle fandonie scientificamente. perfettamente organizzate, questa è la verità. Bisogna spezzare questo circolo esortando le persone a dubitare: dubium sapientiae initium est. Il dubbio è l’inizio vero della sapienza. Chi si muove solo con granitiche certezze chiamate scienza, non sta facendo scienza ma ideologia.

Gli intellettuali in larga parte oggi tacciono, hanno abbandonato le armi della critica e passano il loro tempo a spiegare al popolo la perfetta razionalità di ciò che lo tormenta, che si chiami Unione Europea, che si chiami nuovo ordine terapeutico, che si chiami mercato globale. Gli intellettuali hanno compiuto il loro tradimento.

Che ciò che va fatto lo dica lo Stato è sacrosanto. Inaccettabile è invece che un Presidente del Consiglio dica “lo dice la medicina, lo dice la scienza”. Quello che il politico non può fare è prendere le parole del virologo e trasformarle in norma, proprio perché il suo lavoro è armonizzare le parole del virologo con la Costituzione e le libertà fondamentali.

Il discorso del medico è di un’ingenuità totale, perché considera la vita semplicemente come nuda vita. Questo è l’inganno. La nostra vita non è solo un corpo che respira, ma anche quello che o greci chiamerebbero “Bìos”, cioè uscire, fare cultura, avere relazioni sociali. In secondo luogo, la salute stessa non è solo il polmone che respira. Questa è una parte della salute, ma il concetto di salute è un po’ più complesso: indica una condizione di benessere psicosomatico. Pensare di curare il corpo trascurando la mente, significa non curare il corpo né la mente”.