Proroga di una settimana della zona rossa per la regione Abruzzo: lo ha comunicato il Ministro Speranza al Presidente della Regione Marco Marsilio. L’allerta, dunque, scende in tutta Italia, compresa la Lombardia, ma rimane ferma nel territorio abruzzese.

I motivi, secondo il Presidente Marsilio, non sarebbero legati in alcun modo legati ai dati di contagi e decessi, quanto piuttosto al fatto che l’Abruzzo, ultima regione a essere dichiarata zona rossa, sta ancora scontando il numero minimo di giorni previsto per passare a zona ad allerta minore.

Lo ha detto in questa intervista di Stefano Molinari e Luigia Luciani, lanciando anche un appello al Governo: le regioni non possono essere trattate tutte allo stesso modo, si tengano in considerazione più i dati reali che la procedura.

“Tra le regioni che sono diventate rosse l’Abruzzo è stata l’ultima ad arrivare in questa classificazione. Tutte le regioni devono fare un numero di giorni minimo di fuoriuscita da questa zona rossa. Oggi la cabina di regia ha certificato che la nostra regione ha un RT pari a 0,9 quindi al di sotto di quel 1 che diventa la soglia di minore allarme.

Con il Ministro ho avviato un’interlocuzione per terminare in anticipo questo purgatorio in zona rossa. Continueremo a monitorare i dati e se continueranno a essere quelli che ho descritto, anticiperemo l’ingresso in zona arancione.

Fino a oggi abbiamo trovato da parte del Governo una certa rigidità a scegliere quali misure applicare e come applicarle. Io ho fatto notare al ministro Speranza che quando qualcuno viene dichiarato zona rossa perché ha parametri doppi o tripli rispetto alle soglie di allarme ci mette più giorni a tornare in una fascia inferiore ripsetto a chi magari la soglia di allarme la sfonda di poco come è capitato a noi. Tant’è che l’Abruzzo già la settimana dopo aveva raggiunto parametri compatibili con la fascia inferiore. Trattare tutte le regioni allo stesso modo secondo me è un errore. Ci vuole una maggiore flessibilità e una maggiore aderenza ai dati reali”.