Come ha giocato l’Inter? Come giocava Conte. Come ha giocato il Real Madrid? Come giocava Zidane. Totale: perde e male la squadra nerazzurra, vittima dei propri limiti tecnici e tattici, vince senza nemmeno passare alle docce il gruppo spagnolo con un football di calma e di grande cervello.

Vidal penalizza i suoi facendosi mandare fuori dall’arbitro inglese Taylor quando la squadra era sotto di un gol, le proteste del cileno per un fallo da rigore subìto non potevano essere graziate, l’Inter ha perso la testa e le misure e il Real ha passeggiato calcio, senza alzare il ritmo ma facendo correre la palla, raramente per vie aeree ma sempre a livello del terreno e così mandando insieme la linea mediana avversaria fatta di muscoli e di niente fosforo.

Scomparso Vidal sono andati alla deriva Barella e Gagliardini, mentre davanti Lukaku non ha mai visto la porta e Lautaro, forse scosso per la morte di Maradona è stato un fantasma totale. Grandi Modric e Hazard, eccellente Lucas Vasquez e, per ribadire il film Courtois non ha parato se non le mosche di San Siro.

Brutta, bruttissima sconfitta per l’inter che vede compromesso il viaggio in Europa, quattro partite e nessuna vittoria sono il fallimento del suo allenatore che ha deciso di farsi crescere la barba forse per nascondersi nel canneto e darsi alla macchia nel caso di una eliminazione dalla Champions, bis dello scorso anno. 

Di contro l’Atalanta si affianca a Lazio e Juventus nel tris di vittorie andando a conquistare un successo trionfale a Liverpool e quindi rivedendo le stelle, come accadde nell’ultima stagione. Si parlerà a lungo della sconfitta interista e le parole non basteranno così eventuali alibi di un rigore discutibile. 

Post scriptum: a dieci minuti dal termine l’allenatore ha mandato in campo Eriksen. Delle due l’una: o ci fa è ci è.

Tony Damascelli