Nuovo DPCM, nuove disposizioni, ancora tanta confusione sulla questione economica: sebbene il grande protagonista ‘Recovery Fund‘ sia sulla bocca di tutti, la percezione di ciò che sta accadendo in Italia dal punto di vista economico non è del tutto chiara.

A rendere le cose più complicate, alcuni falsi miti legati proprio al modo in cui gli italiani percepiscono la condizione economica del paese: come eravamo messi davvero prima del Covid? E verso cosa stiamo andando?

L’unica cosa certa, secondo l’economista Valerio Malvezzi è che l’abolizione del denaro contante e l’aumento delle tasse, due tra le misure verso le quali l’esecutivo sembra essere indirizzato, sono esattamente ciò che non deve essere fatto.

Il perché lo ha spiegato attraverso uno schema di 5 punti in questo intervento andato in diretta a ‘Un giorno speciale’. Ecco cosa ha detto a Francesco Vergovich e Fabio Duranti.

“Ho definito quello che dirò in questi punti ‘pillole di eresia economica’, perché quello che dirò è diverso da quello che la gente comune crede.

L’Italia è davvero un paese spendaccione?

Nel bilancio primario cumulato delle amministrazioni pubbliche noi siamo i primi tra tutti quelli europei, in particolare in confronto a Germania, Spagna e Francia. Ma vi dirò di più: al mondo!

Dovunque vado la gente è convinta che siamo in perdita, invece abbiamo accumulato 800 miliardi di utile nell’arco di circa 25 anni. Vuol dire che noi abbiamo avuto tasse più alte della spesa pubblica. E questo lo dice la fonte del dato che è la Commissione Europea.

L’Italia ha davvero il peggior rapporto deficit/Pil europeo?

Noi siamo i più bravi! Negli ultimi 10 anni abbiamo avuto il 3% di rapporto deficit/Pil, ma a confronto con i paesi mediterranei noi abbiamo meno della metà di ciò che spendono gli altri.

L’Italia è davvero il paese dove si evade più di altrove?

A livello mondiale noi abbiamo la pressione fiscale decisamente più alta della media e in continua crescita.

Davvero paghiamo meno tasse degli altri?

Abbiamo una pressione fiscale del 25% più alta della media, questo vuol dire avere una competitività parziale. Immaginate di avere il cuore che funziona un quarto in meno degli altri e dovete fare una corsa: è chiaro che perdete! Oltretutto questa è la pressione fiscale media che tiene conto di tutte le imprese, ma se noi teniamo conto delle piccole e micro imprese la pressione fiscale reale è superiore abbondantemente al 60%, per cui ulteriori 20 punti in più.

Quanto sta pesando il covid nel mondo?

Vi rendete conto di quanto sta pesando dal punto di vista economico chiudere tutto? A livello mondiale noi abbiamo una perdita di -4% del Pil. Un dato mostruoso. A livello di euroarea noi abbiamo un dato che è il doppio della media mondiale: il -8%. Se poi andiamo a vedere a livello euro qual è il paese peggiore scopriamo che siamo noi italiani. Noi abbiamo una distruzione del Pil reale italiano che è il peggiore del mondo perché secondo queste stime ci attestiamo al 10%. Io lo dicevo intorno a marzo-aprile e speravo di sbagliarmi, ma era impossibile che le cose andassero meglio.

In conclusione: con questi dati fare la lotta al contante e alzare le tasse è da folli o incompetenti”.


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