Al centro delle cronache politiche, quasi da inizio emergenza, le scuole si avvicinano al nuovo anno e alle lezioni in presenza con non poche perplessità. Sebbene se ne parli ormai da mesi e sia stato un tema di confronto interno al Governo e di acceso dibattito tra maggioranza e opposizione, la data del suono della prima campanella resta ancora un rebus.

Sono diversi gli elementi che pongono il dubbio dell’avvio della riapertura delle scuole il 14 settembre. Le maggiori carenze riguardano la consegna dei banchi monoposto, le condizioni per il rispetto delle normi anti covid, la mancanza di personale scolastico e corpo docente.

L’effetto a catena dei ritardi ministeriali, e la presenza ingombrante di elezioni e referendum, ha già fatto spostare in avanti la riapertura in sette regioni: Friuli (il 16), la Sardegna (il 22), la Puglia (il 24) a cui si sono aggiunte la Campania, l’Abruzzo, la Basilicata e la Calabria (il 24).

In questo quadro il dubbio di fondo è quindi sulla gestione del Governo in merito al comparto strategico dell’istruzione. Per commentare questo punto Luigia Luciani e Stefano Molinari hanno intervistato il deputato del Movimento 5 Stelle, nonché docente scolastico, Gianluca Vacca.

Ecco l’intervento dell’Onorevole Vacca a “Lavori in Corso”.

Classi pollaio figlie della passata politica

“Le grandi difficoltà che ci sono adesso derivano in parte dalle politiche del passato.

Perché in alcune scuole superiori si sta decidendo di dividere la didattica in parte in presenza e in parte a distanza? Perché nelle scuole superiori è rimasto ancora il fenomeno delle classi pollaio. Invece nelle scuole elementari i numeri sono più contenuti, infatti riusciranno a garantire il distanziamento”.

“Da luglio linee guida sulla didattica a distanza”

Lo sforzo dal ministero al personale Ata è stato massimo. Per quanto riguarda lo svolgimento di una parte della didattica a distanza delle scuole superiori è da luglio che ci sono le linee guida. Non è una novità di adesso”.

“Di scuola si è parlato tardi e male, come dice Delrio?”

“Non credo che siano stati fatti errori di valutazione. E’ facile parlare quando non si ha alcuna esperienza diretta. Noi in Commissione Cultura parliamo di riaperture delle scuole tra aprile e maggio”.


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