Annunciata una manifestazione prevista per sabato 5 Settembre a Roma, contro, si legge, la “dittatura sanitaria” del Coronavirus. A farsi promotore dell’evento il movimento di estrema destra Forza Nuova che invita a scendere in piazza “contro la dittatura sanitaria, finanziaria e giudiziaria”.

Lunga la lista dei partecipanti che compaiono nel comunicato diramato sull’evento: da Diego Fusaro, Alessandro Meluzzi e Vittorio Sgarbi, a Belli, Taormina, Giorgianni, Tarro e Bacco. In attesa dei permessi che confermino l’effettiva possibilità di effettuare la manifestazione, Stefano Molinari e Luigia Luciani hanno interpellato una delle personalità menzionate: Diego Fusaro parteciperà? Che cosa ne pensa dell’evento?

In questo filo diretto con gli ascoltatori andato in diretta a ‘Lavori in corso’ ha fugato ogni dubbio. Ecco come ha risposto alle domande di pubblico e conduttori.

Fusaro ► “Oggi mascherina, domani microchip. Quanta libertà siete disposti a sacrificare?”

“Manifestazione? Non ci sarò”

“Roma Today dice che andrò in piazza, ma c’è un equivoco o una fake news perché sarò a Reggio Calabria per un impegno. Io non faccio mai manifestazioni, il mio contributo lo do studiando e scrivendo. Nemmeno ai tempi del liceo ho partecipato a manifestazioni. Vedete questi giornali da dove tirano fuori queste notizie, se scrivete sul web Fusaro 5 settembre esce fuori l’evento a cui parteciperò a Reggio Calabria.

Io non sono un negazionista, il virus c’è ed è meglio non prenderlo ma il clima emergenziale penso che abbia una chiara tendenza politica e autoritaria. I medici avevano detto di non fare il lockdown ma l’hanno fatto: perché il governo ha fatto il lockdown a tutto il paese? La risposta è politica evidentemente. L’Italia è stata un laboratorio di una riplasmazione dei rapporti di forza, per il potere di uno solo. Una riplasmazione autoritaria del capitalismo, e questo lo vedo non solo in Italia”.

Sulla scuola

“La mia impressione generale è che ci sia un clima emergenziale anche scolastico, si diceva di imporre la mascherina ai bambini dai 6 anni in su. Sempre per ragioni politiche e non mediche. Siamo ancora in emergenza o c’è un’emergenza narrata per mantenere dei limiti alla popolazione?”.

Sul rapporto tra democrazia e salute

“Pensiamo che ad avere accesso alla pubblica parola sono tendenzialmente alcuni medici la cui narrativa è quella del peggior scenario possibile, non tutti i medici di cui mi fido. Questa è un’operazione politica, addirittura hanno fatto campagne di diffamazione a medici come Tarro che già da tempo diceva che il Covid si può curare. C’è sempre di mezzo la politica. Io non mi ritengo né di destra né di sinistra, la questione è quanta libertà siamo disposti a mettere in congedo per la salute; non ci sono casi secondo me per sospendere la libertà e la democrazia. Altrimenti è ragionare da schiavi. Nella Costituzione vine prima la democrazia rispetto alla salute.
Se è normale che per tre mesi siamo stati costretti a stare a casa a stare distanti…in Francia dicono che il lockdown è stata una pandemia economica.

Chi ha paura si chiuda in casa allora. Oggi la mascherina, domani il microchip. Esorto tutti gli ascoltatori a pensare con la propria testa, le persone si dividono in pensanti o in non pensanti, non in di destra e di sinistra”.


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