Ho più volte richiamato l’attenzione sul fatto che la democrazia è stata scavalcata. Anche nella sua funzione parlamentare: quante volte è stato sospeso il normale funzionamento del Parlamento e a colpi di DPCM e di scelte di un uomo solo si sono prese decisioni che in condizioni di normalità avrebbero necessitato del Parlamento?

Ebbene adesso questa procedura di limitazione della democrazia che nella normalità sarebbe inaccettabile ritorna con enfasi in relazione alle elezioni del 20 e 21 settembre.

Più volte è stata messa in discussione la legittimità delle elezioni perché il virus, si dice, non ne permette un normale svolgimento: vi è rischio di contagio, per cui bisognerebbe sospenderle.

Lo ha detto il critico d’arte Tomaso Montanari, lo dice adesso il Dottor Massimo Galli, primario di malattie infettive all’Ospedale Sacco di Milano.

Galli ha detto testualmente che “le elezioni sono una follia. Come si fa a fare le elezioni in uno stato di emergenza sanitaria? Abbiamo più di mille casi al giorno”. Queste le sue parole.

Vedete ancora una volta come quello che si presenta come un discorso medico in realtà ha una sua caduta immediatamente politica.

Cosa accade se l’emergenza tende a diventare la nuova normalità? Le misure di emergenza diverranno la nuova normalità e quindi le elezioni verranno rinviate sine die

RadioAttività, lampi del pensiero quotidiano – Con Diego Fusaro


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