In Russia è stato registrato il primo vaccino contro il coronavirus: si chiama Sputnkik, lo ha comunicato al mondo intero il Presidente russo Vladimir Putin nei giorni scorsi. Si tratterebbe di una registrazione prematura, secondo alcuni, che mettono in guardia sull’utilizzo del vaccino russo prima della conclusione di sperimentazioni e accertamenti. In Italia intanto si alimenta il dibattito sulla obbligatorietà della somministrazione: una volta trovato il vaccino, obbligo sì o obbligo no?

Chi si schiera sul NO è certamente il Professore Giulio Tarro che ha così commentato il tema del dibattito italiano sul vaccino anti-covid: “Ci vogliono imporre un vaccino che non conosciamo, di cui non sapiamo l’efficacia e che non è sicuro”.

Dure poi le accuse contro chi anche questo mese si ostina a creare allarme su una possibile seconda ondata in autunno e sul prolungamento delle disposizioni emergenziali fino al mese di ottobre: “Questi non sanno niente, non conoscono niente, dicono corbellerie assurde. Ci sono cose che non hanno alcun senso né logico, né scientifico, né di buon senso. Io ho sfidato Ranieri Guerra dopo che ha parlato dei ‘napoletani sciagurati’ dopo la Coppa Italia. Ho detto che in due settimane non sarebbe successo niente e così è stato”.

“Il virus non circola – conclude – ora non circola un bel niente. Circola alle frontiere portato dalle nazioni che ancora sono sotto epidemia ed è normale che succeda, abbiamo o commercianti che vanno e vengono. Ma questo lo dicono proprio i primari della terapia di urgenza: loro non hanno pazienti”.

TUTTO CIÒ CHE HA PREVISTO TARRO SI È VERIFICATO ► “Ci vogliono imporre un vaccino che non è sicuro!”


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