Un sogno bellissimo durato un’ora e mezza e poi bruciato improvvisamente, in due minuti, dal risveglio acido, brutale. L’Atalanta ha visto la luce e poi il buio, il gol di Pasalic e poi l’uno due al cuore, al fegato, alla testa dei francesi che si sono ritrovati con il tesoro imprevisto tra le mani.

Nessun rimprovero, l’Atalanta ha fatto il massimo e lo ha fatto bene,m ha giocato con la passione e con il cervello, ha sfruttato il gol di Pasalic e avrebbe potuto confortare il vantaggio mentre il Paris cercava nel solo Neymar una ragione di vita.

Poi è entrato Mbappé e costui ha portato il panico, ha creato la differenza, ha fatto aumentare l’ansia nella terza linea bergamasca. Ha vinto dunque la squadra più forte sulla carta, così si dice e si scrive ma non certo più forte in campo o meglio hanno vinto i suoi fuoriclasse perché questo è il football, non altro, non chiacchiere di schemi e di schemi sul tablet.

Tony Damascelli