Pioli, il “mio” allenatore

Pioli quasi certamente andrà via dal Milan. La società vuol cambiare rotta, ha deciso di cambiare strada, e le decisioni vanno rispettate. La proprietà ha naturalmente il diritto di scegliersi la persona di riferimento: una questione di fiducia, di identità di vedute.  

Dunque non è uno scandalo che, malgrado gli ottimi risultati di questo periodo e un deciso attacco alla classifica, Pioli possa andar via. Malgrado, come detto, anche la vittoria col Parma; una vittoria che fa seguito agli ottimi risultati, arrivata in rimonta.

Merito della squadra naturalmente e di Pioli, che – se fossi presidente di una squadra – sarebbe tra i miei preferiti in assoluto. Perché sa far giocare bene i suoi uomini, perché sa trovare le soluzioni giuste nei momenti di difficoltà, perché gestisce il gruppo con autorevolezza senza mai sconfinare nell’arroganza, perché in un nodo spesso estremo è capace di governare le situazioni più complicate con eleganza e misura.

Ecco, se fossi presidente di un club vorrei proprio un allenatore così, capace di trarre il meglio dai suoi giocatori, di non mettersi in contrapposizione con nessuno e capace di mettere sempre le esigenze generali davanti a quelle personali. Un allenatore, nel senso pieno della parola, di idee, di pensieri e di umori.

Alessandro Vocalelli