La Lazio ha vinto in rimonta anche con il Torino, recuperando – come era successo con la Fiorentina – lo svantaggio iniziale. Ma se sabato era stata soprattutto una Lazio piena di orgoglio, capace di arrivare al risultato con il cuore, stavolta la squadra di Inzaghi ha stradominato il campo e neppure il rigore di Belotti ha fatto pensare per un attimo a un risultato diverso.

Sì, la Lazio attaccava e la sensazione era che bisognasse soltanto aspettare il momento, la giocata, la finalizzazione di una manovra costantemente nella metà campo avversaria. Ma se tutta la squadra è cresciuta, anche dal punto di vista atletico, una citazione speciale va a Luis Alberto che è stato un autentico spettacolo.

Non ha perso un pallone, lo ha sempre difeso con eleganza, dando i tempi a tutta la squadra, facendola respirare quando serviva e facendola di nuovo ripartire con quei palloni in verticale.

Non è detto insomma che il match winner debba essere per forza il marcatore del gol vittoria, com’era successo a Luis Alberto con la Fiorentina ma si può essere anche decisivi e una spanna sopra tutti per la fenomenale cifra di gioco.
Insomma, come si dice ormai così frequentemente – anche a proposito di chi fa molto di meno – verrebbe da chiedersi: ma che giocatore è Luis Alberto?

Alessandro Vocalelli