Mentre il decreto economico ribattezzato Aprile è già diventato “Maggio”, milioni di italiani attendono ancora i poderosi aiuti economici stanziati nel mese di Marzo. Si tratta dei soldi della cassa integrazione che circa 3 milioni di lavoratori non hanno ancora ricevuto, denunciando forti rallentamenti nei rapporti con le banche

Un ritardo nei pagamenti per il quale il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha fatto un “mea culpa” oggi con un lungo post su Facebook in occasione della Festa del Lavoro: “Chiedo scusa a nome del Governo, e vi assicuro che continueremo a pressare perché i pagamenti e i finanziamenti si completino al più presto“.

Per approfondire il tema dei sostegni economici in arrivo dal Governo, Stefano Molinari e Luigia Luciani hanno intervistato Francesca Puglisi, Sottosegretario al Ministero del Lavoro.

Ecco l’intervento di Francesca Puglisi a Lavori in Corso

Gli accordi con le banche non funzionano

L’accordo con Abi su cui avevamo puntato per far arrivare immediatamente i soldi degli ammortizzatori, non sta funzionando. Le banche continuano a chiedere troppi documenti o a negare la concessione dell’anticipo di 1400 euro.

Quattro milioni e mezzo di lavoratori e lavoratrici in realtà li hanno ricevuto puntualmente dalle imprese, che hanno deciso di anticiparli andando a conguaglio con l’Inps. Invece circa tre milioni di persone li stanno attendendo.

Misure in programma

Inseriremo norme di semplificazione nel decreto che stiamo per varare per permettere all’Inps di erogare direttamente. Speriamo anche di inserire una garanzia statale per permettere alle aziende che lo hanno già fatto e vogliono continuare a farlo di anticipare gli ammortizzatori ai lavoratori.

Il decreto continuerà a stanziare fondi per continuare a pagare gli ammortizzatori sociali e coprire i settori che erano rimasti scoperti. Penso alle colf e alle badanti, penso ad alcuni lavoratori dello spettacolo, della cultura e stagionali”.

Le banche siano responsabili

Più che buon cuore gli istituti bancari, visti gli aiuti che hanno ricevuto quando hanno avuto momenti di difficoltà, credo che esista la responsabilità sociale d’impresa a cui tutti sono chiamati a rispondere.

Questo Paese si salva se fa gioco di squadra. Altrimenti non si salva nessuno. Anche il metodo di lavoro che il Governo si è dato. Qualsiasi scelta presa dal Presidente Conte e da tutto il Governo non è fatta in solitaria. Ma ci stiamo concertando in ciascun Ministero con tutto il sistema delle autonomie locali, con le parti sociali e le organizzazioni datoriali”.


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