Sono passati ormai più di dieci giorni dalla cosiddetta Fase 2, ma pare che i nodi non si sciolgano, anzi, si contrappongono contraddizioni una dopo l’altra: centinaia di migliaia di lavoratori in Cassa integrazione che ancora aspettano di riceverla. Io non so se questi passaggi tra INPS e regioni costituiscano incompetenza o malafede, fatto sta che i lavoratori non hanno ricevuto i soldi che gli spettano.

Quelli che hanno ricevuto i 600 € una tantum non sono neanche tutti, decine e decine di migliaia di piccoli esercizi commerciali non aprono neanche: non per scelta, ma perché non ce la fanno.
Non ce la fanno perché hanno visto solo le tasse spostarsi, ma i colpi durissimi delle bollette arrivano comunque. Come si può arrivare alla fine del mese in queste condizioni?

Ci sono situazioni importanti di lavoratori che se non vengono licenziati hanno una grande incertezza.
I 1300 lavoratori degli aeroporti di Fiumicino e Ciampino, lavoratori stagionali, sono nell’oblio: cosa ne sarà del loro futuro?
Tante, tante altre situazioni di questo tipo si distribuiscono in tutto il territorio italiano.

Perciò vogliamo dare un segnale, un segnale che sia anche quello di protagonismo: per questo abbiamo lanciato come Partito Comunista una mobilitazione generale il 2 giugno, festa della Repubblica.
Questa è una Repubblica fondata sul lavoro: vorremmo che i lavoratori tutti (dipendenti, autonomi, partite Iva) possano dire la loro, possano poter parlare liberamente ed esprimere il loro dissenso.

La Repubblica ai lavoratori: questa è la festa del 2 giugno, data scelta per la loro mobilitazione generale.

3 minuti con Marco Rizzo


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