Molti mi chiedono perché io affermi che sono stati tagliati soldi alla sanità italiana. Gli stanziamenti al Fondo sanitario nazionale è vero che sono sempre aumentati, ma il ragionamento è completamente errato.

Ogni anno il Servizio sanitario prevede la crescita dei cosiddetti LEA, livelli essenziali di assistenza. Questi sono legati a tanti fattori: l’invecchiamento della popolazione, l’immigrazione, nuove terapie ecc…

Il Servizio sanitario nazionale trasmette il proprio budget al Ministero Economia e Finanze (MEF). Il Ministero ogni anno da 10 anni dice: ‘A noi non ce ne frega assolutamente niente, siamo all’interno dell’Unione Europea, dobbiamo fare il pareggio di bilancio perché lo abbiamo messo in Costituzione. Quindi tagliate voi quello che volete, non ce ne frega nulla, ma noi non possiamo darvi i soldi che chiedete’.

In pratica non si mettono le tariffe, per cui per esempio le nuove terapie sono sì previste dal servizio sanitario nazionale, ma non sono applicabili perché l’ospedale non ha diritto al rimborso se utilizza queste tecnologie: non hanno la possibilità di usarle.

Quindi abbiamo tagliato medici, infermieri, la sanità.

E’ facile per il Ministero: se si alzano per esempio le tasse dell’Imu di 10 miliardi per fare il pareggio di bilancio, la gente va in strada e si ribella. Se si tagliano 10 miliardi alla sanità non se ne accorge nessuno. L’anno dopo la gente vedrà che invece di essere ricoverata in 7 giorni ha bisogno di 7 mesi oppure deve andare al servizio sanitario privato.

Ecco cosa è successo in Italia. La chiamano Spending Review, li chiamano efficientamenti, io le chiamo azioni demenziali che hanno distrutto in nome del bilancio la salute della gente.

Malvezzi Quotidiani, comprendere l’Economia Umanistica con Valerio Malvezzi


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