Se è lecito interrogarsi sulla possibile natura dolosa di un incendio, chiede il filosofo e saggista Diego Fusaro, perché allo stesso modo non è possibile interrogarsi sulla natura dolosa di una epidemia? I moventi per quella che il filosofo ha definito una “guerra fredda mondiale” tra Stati Uniti e Cina ci sono tutti, secondo lui.

Le ragioni le ha spiegate ai nostri microfoni. Ecco cosa ha detto Diego Fusaro in diretta a ‘Un giorno speciale’ con Francesco Vergovich e Fabio Duranti.

Gli “aiuti” dell’Unione Europea

“Leggevo la notizia dell’Unione Europea che ci fa addirittura un lieve sconto… Di fatto ci aiuta a stringerci il cappio ancora di più al collo. Veniva presentato come una regalia e mi venivano in mente le parole del ragionier Ugo Fantozzi: ‘Com’è umana lei’. E’ questa la battuta, però è tragica la situazione.

E’ il fallimento del modello capitalistico, liberista, cosmopolita: il mondo senza frontiere dominato dalla libera circolazione non solo non funziona ma produce catastrofi e sciagure”.

I moventi della guerra fredda tra Cina e USA

C’era qualcuno che aveva interesse a colpire la Cina? Certo che sì. Eravamo al cospetto di una tensione forte tra la Cina e altre realtà del mondo? Sì. La cina stava diventando un nemico pericoloso per una certa economia fino a quel momento dominante? Sì. Tante risposte possibili che ci aiutano a spiegare come occorresse un’arma che mettesse in ginocchio la potenza cinese. Del resto il virus è scaturito a Wuhan, che è la Silicon Valley cinese, quindi copire Wuhan significa un danno immane all’economia cinese.

Se si ipotizza che il governo cinese abbia agito male, nascondendo le cose, adoperandosi in maniera negletta, subito questa ipotesi verrà accolta. Questo perché del governo cinese è lecito, anzi doveroso dire male, in quanto è una dittatura comunista. Sollevando dubbi analoghi sulla monarchia dell’hamburger a stelle e strisce subito si viene silenziati, perché quella è nell’ordine del discorso la parte buona, la missione civilizzatrice dell’umanità, quindi non si può dubitare degli Stati Uniti d’America.

I moventi sono realissimi. Siamo nel quadro di una guerra fredda mondiale che vede contrapposta la monarchia del dollaro a tutti i governi non allineati con il Whashington consensus e rispetto ai quali la Cina svolte una parte non secondaria sia sul piano geopolitico che economico”.


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