Siamo ormai giunti al paradosso per cui viene considerato intelligente chi vive di granitiche certezze, laddove è accusato di complottismo chiunque osi sollevare dubbi alla maniera socratica.
Eppure per quel che concerne il coronavirus sembra tutto ufficiale e addirittura sotto gli occhi di tutti.

Un po’ come ne “La lettera rubata” di Edgar Allan Poe, in cui la lettera sta lì in bella vista, ma siamo noi che non sappiamo vederla, cosicché diamo poi del complottista a chi osi affermare apertamente che la lettera sta lì, sul tavolo, disponibile universalmente.

Si prenda allora un documento ufficiale del 2000 intitolato “Rebuilding America’s Defenses“, tradotto, “Ricostruire le difese dell’America”.

Questo documento ufficiale venne pubblicato esattamente nel 2000 dal pensatoio conservatore intitolato: “Progetto per un nuovo secolo americano“.
Si tratta di un istituto di ricerca con sede a Washington tra i cui fondatori v’è l’indimenticabile Donald Rumsfeld, noto ai luoghi del potere a stelle e strisce.

Nel documento “Rebuilding America’s Defenses” si ipotizza l’esigenza di una nuova Pearl Harbor, che permetta agli USA di espandere la propria potenza come legittima risposta a un’aggressione.
Così leggiamo nel documento: “Il processo di trasformazione, anche se porterà a un cambiamento rivoluzionario, risulterà molto lungo se non si dovesse verificare un evento catastrofico e catalizzante, come una nuova Pearl Harbor“.

Per ironia della sorte, con un’incredibile coincidenza, la monarchia del dollaro avrà la sua nuova Pearl Harbor l’anno seguente, in data 11 settembre 2001.

Ebbene, sempre in quel documento leggiamo una altro passaggio degno di attenzione: “Forme avanzate di guerra biologica, che possono prendere di mira certi genotipi, possono trasformare la guerra biologica da regno del terrore a utile strumento politico“.

Come interpretare quanto accaduto a Wuhan alla luce di questo documento ufficiale?
Come leggere la cosiddetta pandemia del coronavirus alla luce di questo scritto?
Proviamo a compiere un piccolo sforzo, la lettera rubata è lì sul tavolo in bella vista, disponibile a tutti, o almeno a quanti abbiano il coraggio di ammettere la sua esistenza.

RadioAttività, lampi del pensiero quotidiano – Con Diego Fusaro


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