Sono stati cancellati i profili ufficiali social di CasaPound e Forza Nuova, inclusi anche quelli di numerosi responsabili nazionali e locali dei due partiti. Censura da parte di Facebook e Instagram?

Ne ha parlato a “Lavori in Corso” il giornalista Mattia Feltri.

Non si è ben capito cosa ha commesso di specifico CasaPound, in particolare di diverso da quello che si vede tutti i giorni sui social, cioè un’istigazione all’odio, un’attitudine all’insulto, alla diffamazione, alla calunnia… che sono diventatoiun problema, direi, nazionale“.

Per fare nomi: ogni volta che Salvini, Meloni o movimenti di estrema destra o sinistra, fanno i loro post si leggono dei commenti vomitevoli. Mi hanno replicato in tanti sostenendo che Facebook è un’azienda privata. Dicono che è come un salotto e che Zuckerberg è in grado di fare entrare chi vuole o che non vuole. Io dico: assolutamente no. Perché è vero che Facebook è un’azienda privata, ma ha ormai una funzione pubblica. E’ evidente che ha una funzione pubblica, che tutti i partiti, tutti i sindacati e il dibattito politico passano attraverso i social, quindi non può essere considerato alla stessa stregua di un ristorante, dove peraltro si entra abbastanza liberamente.

CasaPound, che piaccia o meno per legge e sentenza costituzionale ha diritto di rappresentare i cittadini in consigli comunali… non capisco come possa non avere il diritto di stare su un social. E, ripeto, se qualcuno ha calunniato, infamato, ne deve rispondere personalmente.

La libertà di opinione deve valere davvero per le opinioni peggiori, perché le opinioni buone non danno fastidio a nessuno. Quando le opinioni sono molto cattive, come quelle di CasaPound, quelle le devi difendere un po’ di più, finché non sconfinano nel reato.

Tra saluto romano e censura è peggiore il saluto romano, e a me personalmente non piace… la Cassazione ha stabilito che è ricostituzione del partito fascista, non rimpiangere Mussolini o fare il saluto romano, ma quando tu usi degli strumenti di violenza della tua azione politica“.


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