Che negli ultimi anni alcuni esponenti del mondo dello spettacolo si sono esposti, in più occasioni, sulle vicende legate all’attualità e alla politica non è una novità. Tuttavia, il recente caso che ha visto protagonista Carola Rackete, comandante della Sea Watch 3 che ha fatto sbarcare 42 migranti al porto di Lampedusa, violando così le leggi italiane, ha dato nuovamente il là per smuovere gli animi tanto dell’opinione pubblica quanto delle celebrità.

Tra le prime a far sentire la propria voce e a dire la sua sulla vicenda figura Emma Marrone. La cantante di “Non è l’inferno” ha postato sul suo profilo Instagram il video in cui Carola Rackete viene ricoperta di insulti all’arrivo al porto di Lampedusa. Comportamenti che spingono la Marrone ad esprimere, in modo deciso e risoluto, la propria opinione e a commentare così quei fotogrammi: “Solo una parola. VERGOGNA. Il fallimento totale dell’umanità. L’ignoranza prende il sopravvento sui valori e sul rispetto di ogni essere umano. Stiamo sprofondando in un buco nero. Che tristezza“. Ma non tutti, nell’universo internettiano, hanno visto di buon occhio il punto di vista della Marrone sulla Rackete.

Non solo Emma Marrone: le altre celebrità in difesa di Carola Rackete

Le parole dell’artista in difesa della capitana Carola sono state assimilate in modo negativo da alcuni haters, che non hanno esitato a scagliarsi contro la Marrone. Tra i commenti degli utenti, figurano “Stupidella che canticchia“, “Ma pensa a cantare che a governare ci pensano gli altri“, e “Portateli a casa tu“. Frasi senza freni, parole che non sono passate sotto traccia ai colleghi della Marrone, come Paola Turci, Fiorella Mannoia e Tommaso Paradiso, che hanno supportato via social le opinioni della cantante.

In prima linea, con tanto di hashtag #IostoconCarola, J-Ax, il quale ha rilanciato sui propri profili social una frase del premio Nobel per la pace, l’arcivescovo anglicano Desmond Tutu. “Se rimanete neutrali in situazioni di ingiustizia, avete scelto la parte dell’oppressore. Se un elefante ha la zampa sulla coda di un topo e voi dite che siete neutrali, il topo non apprezzerà la vostra neutralità” ha scritto l’artista, che già in passato non si era tirato indietro dal commentare le azioni della classe politica nostrana.

L’affaire Carola Rackete non ha lasciato indifferente un’altra esponente in vista del mondo dello spettacolo, anche lei attenta all’attualità, Heather Parisi. La showgirl ha affidato a Twitter il suo pensiero sull’accaduto: “Brutta pagina #SeaWatch3. La storia andrebbe scritta da capitani che salvano #CarolaRackete non da capitani che affondano. E dovremmo chiederci perché le offese agli uomini (str***o, studia, mer**a) siano diverse da quelle alle donne (lesbica da stuprare, cagna). AD 2019. Tanta Vergogna“. Dalla parte di Carola anche Alessandro Gassmann, che il 2 luglio, giorno della decisione del gp che non ha convalidato l’arresto della comandante, scrive su Twitter: “Servono regole chiare per l’immigrazione,che nessuno sinora è riuscito a ottenere in Europa,ma chi salva persone dalla morte non può essere arrestato. #CarolaRacketeLIBERA“.

“Lasciamo lavorare Salvini”. Il punto di vista di Morgan sulla Sea Watch 3 e sullimmigrazione

Ma, per una parte del mondo dello spettacolo che dice la propria in difesa della capitana, c’è una voce che negli ultimi giorni si è levata, esprimendo un punto di vista differente sul capitano (del Carroccio) e sul tema dell’immigrazione. E quella voce appartiene al cantante e fondatore dei Bluvertigo: Morgan.

Lasciamo lavorare Salvini. Un governo eredita una situazione, magari ha tante buone idee ma non è facile metterle in pratica. Per cui non rompiamo i co*****oni a Salvini, lasciamolo lavorare. È stato eletto dal popolo, ha un mandato e segue la sua logica governativa” ha detto l’artista brianzolo. Poi, la precisazione sulla vicenda Carola: “Salvini in questo momento ha un compito molto gravoso. Non credo che lui volesse arrivare all’arresto di Carola. Non bisognerebbe arrivare a delle misure estreme. Bisogna trovare delle modalità che accontentino tutti a monte. Un ministro degli Interni si dovrebbe occupare di cose edificanti, non punitive“.

In merito alla situazione problematica dei migranti, secondo Morgan le cose “non nascono dal nulla: ci sono organizzazioni umanitarie, sociali e politiche che organizzano delle navi che vanno a raccogliere in mezzo al mare persone su delle barchette. Perché tutti i governi europei non parlano con queste organizzazioni umanitarie? Perché non capiscono che bisogna evitare disastri organizzando le cose prima che accada il peggio? Bisogna lavorare sulle cause, non sui sintomi!“.