Chi ha seguito la partita senza essere al corrente degli attriti che ci sono tra tifosi “normali” e ultras della Juventus, non ha capito molto bene il chiasso (alternato a momenti di silenzio) proveniente dagli spalti. Da una parte si cantava, poi si stava zitti per un presunto “sciopero del tifo” che va avanti da inizio campionato, dall’altra si guardava la partita e ogni tanto ci si sentiva come in curva, stando però in tribuna.

Ci hanno pensato le tribune e la curva nord durante Juventus – Udinese a tappare i buchi di silenzio lasciati volutamente dagli ultras della curva sud, non tanto per cantare cori alla squadra, ma per urlare “scemi” ai presenti nella curva Scirea, di cui in particolare sul web non è stato apprezzato neanche il coro “odio Liverpool” (altro oggetto di dibattito tutto bianconero), che in qualche intricato modo doveva commemorare le vittime dell’Heysel. Prima la tribuna family, poi la reazione della curva (“La Juve siamo noi, la Juve siamo noi“) e infine tutto lo stadio ha messo in atto qualcosa che prima non si era mai visto, una vera e propria guerra a suon di cori, che per la prima volta ha visto i tifosi “normali” fare più baccano degli ultras.

I motivi della protesta della curva non sono ben precisati. Il malcontento è iniziato alle prime battute della stagione a causa del caro biglietti, ma la curva è anche particolarmente scossa dalle inchieste della della Direzione distrettuale antimafia di Torino, che ha indagato sulle infiltrazioni della ‘ndrangheta, passando poi alla vendita illecita di biglietti fuori lo stadio. Insomma, una questione di potere e interessi, ma anche di visibilità all’interno dello stadio: questione che, alle porte di Juve – Atletico porta gli ultras della Juventus a prendere una decisione: tornare a intonare cori o fare una pessima figura.