La memoria non si può cancellare e, se necessario, va ricostruita. Questo il messaggio del Sindaco di Roma Virginia Raggi, presente questa mattina durante la ricollocazione di alcune pietre d’inciampo simbolo dei morti della Shoah, poco tempo fa rubate da alcuni vandali a Rione Monti.

Durante l’evento, è intervenuto anche il Presidente della Comunità ebraica Ruth Dureghello: “E’ un momento delicato dove stanno riemergendo manifestazioni antisemitiche. La risposta deve essere data come è stato fatto oggi. Non bisogna mai dimenticare queste persone che non ci sono più. I cori allo stadio contro gli ebrei? Stiamo dando un segnale anche per quello che avviene la domenica nei campi di gioco. Non possono essere però solo gli ebrei a muoversi, ma anche la Magistratura sportiva e le società sportive. Va preteso il rispetto, devono fare qualcosa di più. Va data dignità ai morti e a questa città“.

Le parole del Presidente della Comunità abraica Ruth Dureghello

Successivamente è intervenuto ai nostri microfoni Marco Di Consiglio, parente delle vittime a cui è stato fatto lo sfregio.
Gran parte della famiglia è stata sterminata dalla follia dell’odio razziale: “Tutti sono stati deportati, l’unico che si è salvato è stato il mio bisnonno Aldo. Per noi è stato un dono del comune, voglio ringraziare chi ha partecipato. I miei nonni erano commercianti, facevano un lavoro umile in un negozio. L’antisemitismo? Non lo sento su di me, ma su tutta la comunità. Rubare delle pietre invece che prendersela con delle persone lo trovo un gesto vile. L’odio razziale c’è, basta vedere quello che accade negli stadi. Quando capiremo che siamo tutti uguali sarà un mondo diverso. I cori contro? Problema di educazione in casa, la scuola insegna altro. Lo sport e la politica sono due mondi differenti“.

Marco Di Consiglio, parente delle vittime a cui è stato fatto lo sfregio