Handanovic: 6; tanto per dargli un voto. L’Udinese va per tre volte a un passo dal gol, ma la palla esce sempre.
Vrsaljko: 6; lui e Politano per un tempo e in tandem contro D’Alessandro. Nel secondo tempo Nicola sposta da quella parte Mandragora. Conseguenze: il croato gioca bene all’inizio e poi, marcato, si ferma. Ottimo D’Alessandro.
De Vrij: 6; poco impegnato.
Skriniar: 6,5; è l’immagine della solidità. Regala una palla.
Asamoah: 6; trova spazio, avendo l’Udinese solo un uomo sugli esterni, ma non lo sfrutta come potrebbe e dovrebbe.
Politano: 6,5: lui contro D’Alessandro, due ex romanisti che si conoscono bene. Parte meglio l’interista, ma alla lunga prevale D’Alessandro.
Nainggolan: n.g. La notizia è che si rivede.
Keita: 6; un bel destro, qualche spunto, ma non è ancora il padrone di casa.
Perisic: n.g.
Borja Valero: 5,5; sempre bravo, ma spento al tiro e al momento del passaggio.
Brozovic: 5,5; è stanco e si vede. Sbaglia lanci elementari, perde lucidità. Corre e s’impegna al massimo, comunque.
Joao Mario: 6; il più continuo (e fresco, ovviamente) dei centrocampisti.
Icardi 6,5: sbaglia due gol di testa, ma ci si trova. Tutti si aspettano, al momento del rigore, la solita botta e lui, sorprendendo, usa il cucchiaio. Poii va in fuorigioco e toglie un gol a Lautaro.
Lautaro: 6; fa un gol e glielo cancella involontariamente l’amico Icardi.

Spalletti; 5,5; l’Inter vince, ma su rigore offerto da Fofana. La squadra manifesta i consueti tremori e si salva nel momento migliore dell’Udinese. Ma vincere aiuta, come si sa. E come sa l’esultante Marotta in tribuna.

Roberto Renga