Dopo essersi arresi all’evidenza che ormai un secondo lockdown sia inevitabile, dieci scienziati hanno redatto un documento in cui si elencano dieci punti indispensabili per evitare la terza ondata. Il concetto che vogliono portare avanti è il seguente: visto che la seconda ondata ormai è arrivata, e anche un altro lockdown, facciamo in modo di evitare che riaccada nuovamente.

Tra i firmatari di questo documento c’è il sociologo Luca Ricolfi, ecco cosa ha detto nell’intervista a ‘Lavori in Corso’.

“Bisogna sempre confrontare un lockdown tardivo con uno tempestivo, ormai l’alternativa non è più tra fare il lockdown o non farlo, l’alternativa è tra farlo subito – o meglio tre settimane fa – o farlo dopo. Più tardi lo fai, più è lungo e più elevato è il costo in termini economici. Quindi fare il lockdown riduce le perdite. Questo è quello che dissi il 31 di giugno, quando questo Governo per salvare il turismo ha creato la seconda ondata.

Adesso è tardi, dovevano intervenire tre settimane fa, ora ne perderanno un’altra, e questo provocherà migliaia di morti in più e una caduta del PIL maggiore che ci sarebbe stata intervenendo prima.

La condizione fondamentale per far ripartire l’economia è che il numero dei contagi sia così basso da far considerare trascurabile il rischio di essere contagiati. La paura paralizza l’economia, gli esercenti devono capire che è meglio chiudere un mese e mezzo e azzerare la paura.

Il mio incubo è che dopo un altro lockdown – poiché lo scopo del Governo è il consenso – arrivati intorno ai primi di dicembre il loro obiettivo diventi quello di farci passare un Natale sereno. Quindi aprono con il plauso dei commercianti e ci danno il via libero alle feste e riparte la trasmissione. Così alla fine di Gennaio, inizio febbraio, arriva la terza ondata.

Il Governo non ha la cultura di ascoltare chi la pensa diversamente. I nostri governanti sono barricati dentro il loro palazzo al punto da fare anche cose autolesioniste. Sono convinto che in parte quello che è successo è dovuto semplicemente a cialtroneria, incapacità, limiti morali e intellettuali di chi ci governa, ma anche stupidità.

Bisogna tenere conto di due elementi: il primo è che questo non è un Comitato Tecnico Scientifico perché è stato costituito con il criterio di mettere dentro tutti i più alti burocrati della sanità. In generale chi ha posizioni apicali a livello amministrativo non ha titoli scientifici al top. Tutti i luminari che insegnano alle università che avrebbero potuto dare opinioni più fondate e indipendenti non sono stati considerati. Il secondo punto è di natura psicologica: quando si viene contattati dalla politica si è lusingati e questo fa abbassare il livello di guardia dell’onestà intellettuale”.


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