Il Made in Italy non esiste più. I marchi sono quasi tutti francesi. La cultura industriale, per esempio, che dava identità alla moda italiana, è scomparsa. Questo sistema ha perso la sua anima, e recenti indagini di mercato su marchi come Loro Piana, Dior, Max Mara, hanno messo in luce una catena di subappalti e sfruttamento.

Ad esempio, giacche Loro Piana vendute a oltre 3.000 euro sarebbero state prodotte in laboratori cinesi clandestini, con operai che lavoravano 90 ore a settimana a 4 euro l’ora. Questo è stato l’effetto tanto amato della globalizzazione, che negli ultimi 30 anni almeno quelli della mia generazione hanno vissuto.

Made in Italy – Brand, controllo e ipocrisia

Insomma, non è accettabile che i brand, che basano il loro marketing sulla filiera artigianale, non abbiano un controllo diretto dei fornitori, che le aziende possano fare finta di non sapere. La radice del problema, probabilmente, è culturale: il prodotto è diventato l’ultima ruota del carro, mentre i brand vivono di accessori, piuttosto che di alta qualità.

Per questo alcuni parlano di rimpatriare, altri parlano di prodotto, di innovazione, altri ancora vogliono la tracciabilità della catena produttiva tramite strumenti come il passaporto digitale. Follie, naturalmente. Il governo italiano sta reagendo agli scandali, annunciando delle norme per certificare la legalità e la sostenibilità delle imprese del settore.

Insomma, la credibilità e la fiducia sono tutto, e la potenza finanziaria non è più sufficiente a sostenere un sistema non più credibile.

L’alternativa

Ma vedete, il vero problema è quello che è successo negli ultimi trent’anni: avere pensato di fare globalizzazione, di essere noi, l’Occidente, il faro del mondo. L’accordo di Washington, l’avere creduto in un’unica via: l’economia capitalistica come modello unico. È questo il motivo per cui parlo di economia umanistica. State bene attenti: non è teoria, non è filosofia e non vuol dire distruggere la moneta o simili.

Io sono un aziendalista, faccio consulenza tutti i giorni a piccole e medie imprese che ottengono risultati economici decisamente superiori alla media. Ho decine di testimonianze che potrei farvi sentire e che sul mio sito si possono ascoltare. Imprenditori piccoli e medi che migliorano la qualità della loro vita, lavorano di meno, curano di più la famiglia, e hanno aziende che fanno più fatturato, più EBITDA, più margini, e più guadagni.