Il Presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella, ha recentemente benedetto il riarmo in corso in Italia e in Europa, secondo il piano, a dir poco folle, della signora von der Leyen, che si fa portavoce dei mercati apatridi e sacerdotessa del turbocapitalismo no border.
‘Preserving Peace’
Il piano, noto come Rearm Europe, è stato recentemente ribattezzato in modo ancora più orwelliano Preserving Peace. Mattarella ha dichiarato che il riarmo è oggi più che mai necessario, nonostante sia una scelta impopolare.
Con il massimo rispetto verso la più alta carica dello Stato italiano, sarebbe interessante porre al presidente della Repubblica socraticamente e pacatamente due domande. Innanzitutto, se, come si ripete a oltranza, il riarmo serve a difendersi, da chi di grazia, concretamente, dobbiamo difenderci? La risposta del discorso unico politicamente corretto, ca va sans dire, ci indica la Russia come il nemico da cui è d’uopo difendersi strenuamente. Ma la Russia non ha alcun interesse ad attaccare l’Italia o l’Europa, avendo già chiarito di essere pronta a difendersi solo in caso di attacco, e di più mettere nero su bianco la sua non volontà di aggredire l’Europa.
Le provocazioni made UE
È semmai l’Europa che sta facendo di tutto per provocare la Russia e trascinarla scelleratamente nel conflitto. La seconda domanda che sarebbe d’uopo porre al presidente Mattarella potrebbe essere così cristallizzata: come conciliare, egregio presidente, la benedizione data al riarmo con l’articolo 11 della nostra Costituzione, che recita testualmente che l’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa degli altri popoli e come mezzo per dirimere le controversie internazionali? Il verbo ripudiare, oltretutto, non lascia adito ad alcun dubbio, esprimendo una condanna che ha addirittura connotazioni morali forti.
Ma soprattutto, perché l’Italia non cerca di seguire saggiamente la via della diplomazia e della promozione del dialogo e la pace, anziché armarsi fino ai denti, sprecando i soldi degli italiani e alimentando sciaguratamente il clima bellico, già piuttosto aspro? Voglio dire, l’Italia avrebbe potuto ritagliarsi da subito, con l’Europa tutta, un ruolo ben più nobile. Quello di luogo di diplomazia e dialogo, di pace e confronto. E invece ha scriteriatamente scelto di stare dalla parte dell’imperialismo a stelle e strisce, quell’imperialismo che usa l’Ucraina del guitto di Kiev, attore nato con la “N” maiuscola Zelensky, come un semplice instrumentum belli contro la Russia di Putin.
Radioattività – Lampi del pensiero quotidiano con Diego Fusaro










